Cure da TUNER
Sono trascorsi un buon sei anni di sfide continue, e per il suo SUV la Volvo trova sempre qualcosa di nuovo da dire e da fare per mantenerlo tra i riferimenti della classe premium. Per esempio personalizzando un allestimento che parla di voglia di sport e di stile. Offrendo la migliore trasmissione di Casa per trarre il meglio dal cuore diesel.
C’è chi cambia per allungare la carriera, chi si rinnova da cima a fondo verso nuovi obbiettivi, e chi invece ha preso come abitudine aggiornarsi per rendere sempre pimpante e innovativo il proprio ciclo vitale. Il segreto è anche di individuare il momento giusto per determinate scelte, per evolversi nel modo che possa dare autorevolezza a un fascino maturo. Non parliamo di Sharon Stone o di qualche VIP dello star system. A essere chiamato all’appello è invece un tuttoterreno 4wd svedese di nobile stirpe, quella Volvo XC90 che sei anni fa portò il suo “aplomb” da SUV scandinavo sul mercato, rivolgendosi ai “gentlemen alternativi”, con spirito da nobile avventuriero e magari anche con famiglia, visto che il primo vero sport-utility della Casa svedese è nato con la possibilità dei 7 posti. La filosofia del marchio si è proiettata nel segmento: signorilità di carattere e sicurezza in cima a tutto. Nel tempo, queste prerogative sono state via via modellate e plasmate dagli uomini Volvo per continuare a rappresentare l’XC90 nel suo status di sport-utility all’avanguardia. I “lifting” e il ricambio di propulsori hanno risposto alle novità del settore, ma queste sono diventate impietose per chi pensa di sedersi sugli allori. “Serve perfezionare più che cambiare in modo radicale – sentenziò già un paio di anni fa Fredrik Arp, presidente e direttore generale della Volvo Cars – senza compromessi sulla sicurezza e sull’apparato propulsivo”. Il passaggio successivo è stato puntare su personalizzazioni con equipaggiamenti, finiture e materiali più sofisticati.
LINGUAGGIO “R”
Reinventando combinazioni, nomi e allestimenti, l’attuale gamma condensa il nuovo principio in questa versione chiamata “R Design”, nome che rievoca la “R” delle Volvo più cattive affiancato da un forte richiamo alla creatività dello stile. Così, dopo altri fratelli come V70, XC70 e S80, è toccata all’XC90 la cura “R Design”, personalizzazione molto “emozionale” che già nei particolari della carrozzeria fa in modo di rendere quasi unica la vettura. Un alone nuovo è emanato dalle nuove finiture satinate, i nuovi cerchi in lega da 19”, o volendo anche da 20 pollici di diametro, alla nuova vernice metallescente e gli specchietti con tinta metallica satinata, oppure i terminali di scarico gemellati in inox. Per non invadere questa nuova rappresentazione di sportività, sulla R-Design sono scomparsi i mancorrenti al tetto (che si possono richiedere opzionali se proprio non vi si può rinunciare).
PERSONAL TRAINING
In questo modo il disegno del padiglione, il profilo dei montanti e tutta la serie di finiture satinate che coinvolgono dalla calotta dei retrovisori al listello bagagliaio, dalla griglia anteriore con il suo bel logo R-design alla protezione sotto-scocca, saltano fuori con rinfrescato vigore. Aperte le porte, l’accoglienza dei battitacco d’acciaio spazzolato, predispone bene, ma l’aria di freschezza arriva forte quando ci si siede per pararsi davanti alla strumentazione tipo “cronografo con i fondi in metallo azzurrato; la combinazione è sobria, atletica ed elegante al contempo, e assolutamente non banale. Chi conosce l’XC90, si accorge che c’è un’atmosfera diversa, che aggiunge qualcosa al già brillante allestimento della versione Sport preso come base di partenza. Dentro questa Volvo c’è tutto un proliferare di materiali e accorgimenti dedicati, molto spesso sottolineati dalle marchiature specifiche “R design”. ” A partire dal logo nei sedili rivestiti in pelle esclusiva, come il volante Sport a tre razze in pelle traforata il pomello del cambio in pelle e alluminio R-design, in sintonia con gli inserti alluminio.
Tutto con la solita ergonomia che piace tanto agli amanti dell’ordine. La qualità del comfort nell’abitacolo non è da scoprire adesso: lo spazio abitabile e le possibilità di regolazione dei sedili sono ragguardevoli da sempre, per avvicinare il bimbo, per muoversi con libertà, per caricare. Lascia un po’ stupiti invece che la regolazione elettrica per il passeggero sia rimasta un opzionale, o che i sedili riscaldabili si paghino solo col motore diesel.
FLUSSO PEPATO
A proposito del motore, il timore che 2,4 litri di cilindrata siano scarsi è storia vecchia. Questa versione da 185 CV (la sola dedicata all’XC90) è flessuosa e vivace, magari non cattivissima come certi mostri germanici, ma qui il rapporto tra prestazioni e costi di gestione e facile da apprezzare. Però il Diesel a 5 pistoni, per il suo rendimento merita la compagnia del cambio automatico/sequenziale Geartronic, che richiede un plus di 1.900 euro sul prezzo di listino. Ne vale la pena, perché è tutta un’altra guida. L’uso automatico in Drive significa relax, non certo che il motore cada in sonnolenza: la ripresa è costante, fluida, veloce. Se si ha voglia di interagire maggiormente, la griglia del sequenziale aggiunge un po’ di “pepe” all’andatura. L’aspetto più convincente è il comportamento da sequenziale “tosto”, anche sportiveggiante, che mantiene la marcia inserita indipendentemente dai giri, e accetta scalate veloci e plurime se il regime lo consente. Il programma Winter selezionabile a pulsante, regola il rapporto di partenza del veicolo per evitare slittamenti; particolarmente utile su fondi ghiacciati.
La versione R-design sfrutta la migliore esperienza maturata in questi anni nello sviluppo dell’assetto, che conta di livellatore automatico delle sospensioni posteriori, e soprattutto del telaio con assetto Sport. Potrebbe sembrare un po’ secco sulle ondulazioni brevi come i dissuasori di velocità, ma questa impostazione ripaga alla grande per l’equilibrio nella guida e la tenuta laterale, a cui segue una risposta pronta al volante, senza scomporsi se la sterzata sventa un po’ nervosa. La sensazione di un SUV bilanciato è costante, e anche ad alta velocità il servosterzo adattivo contribuisce a conservare questa bella impressione. Nella marcia molto lenta con manovre nei piccoli spazi sembra nascere un senso di “virtuale”, poco diretto, ma probabilmente è questione di gusti e di abitudine a servocomandi di diverso carattere. Forse, però, un assetto così sarebbe ancor più valorizzato da uno sterzo “dal pugno di ferro”, ma l’XC90 deve fare anche il nobile. Così, la sicurezza di assetto e la morbidezza di sterzo trovano un accordo globalmente ottimale, anche se non sempre perfetto.
CHIP TEAM
La squadra di controlli elettronici attivi tiene a bada traiettorie, motricità e pericoli di sbandate, con apposito sensore e modalità di reazione per contrastare imbardate da ribaltamento. Le tarature ci sembrano siano state perfezionate per essere meno invasivi e meno frettolose di un tempo. Lasciano guidare con gusto, intervenendo nei tempi appropriati. Per la sicurezza attiva, noto pallino Volvo, lavorano anche sistemi della nuova generazione. I retrovisori esterni hanno agli indicatori di direzione integrati, e con una rapida pressione sulla leva di comando, la freccia lampeggia tre volte. Una sciocchezza rispetto al sistema BLIS (Blind Spot Information System), che utilizzando le telecamerine rileva i veicoli che si avvicinano troppo ai fianchi o che sono nascosti nell’angolo cieco della visuale umana. In questo caso la lucina che si accende sul relativo specchietto mette sull’avviso il guidatore. Pratico e senza troppi clamori. Nel traffico, tra motorini sfuggenti e sorpassi azzardati, perfino qualche tradizionalista ha imparato ad apprezzarlo.
Va citato il sistema di navigazione RTI (Road and Traffic Information) di cui Volvo si fa vanto. Effettivamente ha una logica tra le più veloci, tante informazioni e passa dalla visuale 2D a quella 3D in un attimo. Con tutti i sistemi che controlla e la raffinatezza del programma, lascia sbigottiti la scarsa cura per le traduzioni, la quale può portare a leggere frasi insulse (tipo “Nessuni messagghi disponibile”). L’impianto stereo, Premium Sound, fa un’altra gran scena, con amplificatore digitale di classe D, sistema surround Dolby Pro Logic II e altoparlanti Dynaudio,. Ovviamente non manca l’ingresso per il collegamento di dispositivi esterni.
ATLETIC WAGON
Sono disponibili, volendo, due posti supplementari su una terza fila, che se in Italia non hanno fatto il pieno di richieste, rimangono una soluzione valorizzante per come è strutturata. L’impronta elegante sportiva, si accompagna bene al concetto di polivalenza dell’XC90, la cui trazione AWD si basa sui chip e la frizione multidisco Haldex. Dalla sua trasmissione il SUV svedese tira fuori il meglio sui fondi a bassa aderenza, ma non si può parlare sul serio di fuoristrada, anche perché la stessa sagoma del veicolo non lo consentirebbe. È importante però notare come l’evoluzione del sistema AWD nel tempo, consegni al cliente un XC90 con trazione e ripartizione istantanea che non solo facilita le partenze sulle superfici sdrucciolevoli, ma distribuisce immediatamente trazione verso le ruote posteriori nel momento in cui l’auto inizia a muoversi. La coppia è abbondante e incisiva ai bassi regimi per muovere la stazza della svedese nelle manovre lente. Sarà merito anche del cambio, ma si affrontano passaggi in salita e dislivelli con una gradevole scioltezza. In qualche occasione, nel gestire l’accelerazione nella partenza in pendenza, l’elettronica, ha “tagliato” troppa potenza, per poi riprendersi subito. Nelle frenate in discesa, invece, l’elettronica sembra impeccabile sul bagnato mentre ha qualche incertezza che allunga la traiettoria sul fondo sabbioso (ma il multilink posteriore non tende “a scodare” quando si controsterza). Sono un po’ i compromessi dovuti da un comportamento che vuole essere pulito e tenace allo stesso tempo, divertente ma sempre attento alla sicurezza.
SCHEDA TECNICA
MOTORE
- tipo diesel, 5 cilindri in linea, bialbero, 20v, turbo a geometria variabile e intercooler
- alimentazione iniezione diretta common-rail
- cilindrata (cc) 2.401
- potenza (CV/kW) 185/136
- regime (giri/min.) 4.000
- coppia max (kgm/Nm) 400/40,8
- regime (giri/min.) 2.000
TRASMISSIONE
- trazione AWD a inserimento automatico posteriore con frizione Haldex e controllo elettronico – programma controllo stabilità, entirollio e antiribaltamento
- cambio automatico/sequenziale a 6 rapporti
- riduttore no
CHASSIS E CONTATTO AL SUOLO
- struttura scocca rinforzata
- carrozzeria 5 porte – 5+2 posti
- sospensioni anteriori indipendenti, a quadrilateri, barra stabilizzatrice
- sospensioni posteriori indipendenti, multilink, molle elicoidali, barra stabilizzatrice
- freni anteriori dischi ventilati (Ø 336 mm)
- freni posteriori dischi ventilati (Ø 308 mm)
- sterzo cremagliera, servo variabile
- cerchi/pneumatici 8,0Jx19”/ 255/50 R18
MISURE
- lunghezza (cm) 480,7
- larghezza (cm) 178,4
- altezza (cm) 189,8
- passo (cm) 285,7
- altezza da terra (cm) 22,0
- angolo d’attacco (gradi) n.d.
- angolo uscita (gradi) n.d.
- pendenza superabile (gradi) 30°
PESO (kg)
- in ordine di marcia 2.012
- rimorchio max 2.250
ABITACOLO (cm)
- larghezza ant./post. (cm) 149/146
- sedile-tetto ant./post (cm) 102/100
- spazio gambe post. (cm) 95
VANO BAGAGLI (litri)
- altezza (cm) 87
- largh. min/max (cm) 113/123
- profondità con 5 posti /2 posti (cm) 112 / 189
- capacità con 5 posti/2 posti (litri) 613/1837
PRESTAZIONI
- velocità max km/h 192
- 0 – 100 km/h 12”3/10
- 0 – 400 metri 18,0
- diametro sterzata (m) 11,5
CONSUMI (litri/100 km)
- urbano 11,3
- extra-urbano 8,0
- a 130 km/h 9,5
- misto 9,7
- serbatoio (litri) 68
- emissioni Euro 4 CO2 (g/km) (dato costruttore) 239