L’edizione 2009 del Motor Show di Bologna torna alle radici. Si concentrerà in soli cinque giorni, dal 4 all’8 dicembre, tornando alla formula originaria basata su gare, spettacoli ed esibizioni
A Bologna mancheranno le tante esposizioni dei marchi automobilistici, nonostante l’organizzazione della kermesse si sia “fatta in quattro”, anche con la riduzione dei (solitamente altini) costi di partecipazione. Con buona probabilità la rinuncia da parte di Fiat Group comunicata il 22 settembre, ha avuto un peso determinante. Decisione sofferta, siamo pronti a scommettere, ma comunque eclatante: l’unico costruttore italiano di automobili di grande serie in Italia, che non partecipa all’unico salone automobilistico presente nella sua nazione è quantomeno singolare. Sarebbe come se la Mercedes rinunciasse alla kermesse di Francoforte, oppure il Gruppo PSA e la Renault decidessero di dare forfait al Salone di Parigi.
Fatto sta che a seguito dell’ annullamento di Fiat al Motorshow si è creato una sorta di effetto domino, tanto che l’organizzazione ha incassato l’indisponibilità della maggior parte delle Case estere, rendendo necessario il ritorno alle origini della manifestazione. Siamo sicuri però che il Motor Show manterrà la sua straordinaria attrattiva, nonché la capacità di aggregazione di giovani e meno giovani che di fatto svolge un ruolo sociale encomiabile. Nell’ambito del nutrito programma figurano una giornata dedicata alla Ferrari di Formula 1, nonché gare di auto e moto su pista, Formula 1 storiche, spettacoli di freestyle motocross, drifting e stuntmen. Non possiamo però esimerci dal sottolineare che l’Italia diviene l’unico Paese-costruttore automobilistico europeo a non disporre di una grande rassegna specifica. Oltre al Motor Show infatti non c’è ancora nulla di paragonabile agli eventi mediatici dei nostri vicini, visto e considerato che l’ultima edizione del Salone di Torino si è tenuta nell’afosissimo giugno del 2000.
Certo, si è ipotizzata più volte una kermesse da tenersi a Milano nell’ambito della Fiera Rho-Pero, ma è ancora una buona previsione, anche se a nostro avviso una kermesse nel capoluogo lombardo potrebbe ben inserirsi nel contesto dell’Expo 2015. Se la risalita economica si confermerà con decisione, vedremo le evoluzioni del progetto. Intanto la crisi. ha fatto altre vittimi illustri; la rassegna di Londra è stata cancellata e rischiavano altrettanto Barcellona e Tokyo, se non fossero intervenuti il governo locale e le Case automobilistiche che evidentemente hanno creduto alla ripresa e al futuro. Un coraggio che, volenti o nolenti, sarà sempre più il volano per ricrescere.