Rispetto alle atmosfere sottotono e i volti dimessi visti al precedente salone dell’auto europeo, l’appuntamento di Francoforte è sembrato appartenere a un’altra epoca. Per molti versi è stato un punto di svolta, frutto non solo di speranza, ma di un concetto di intraprendenza, di lavoro lungimirante e “voglia di fare” esibito un po’ da tutti, costruttori, preparatori, accessoristi. Gli inviati di MotorAge hanno avuto tanto da scrivere e tantissimo da fotografare, saltando come grilli da una sezione motoristica all’altra, da una fascia di mercato a una opposta, incontrando di continuo novità, proposte, idee.
Si è rivista la passione e la voglia di primeggiare con la tecnologia e l’energia, come hanno dimostrato anche le italiche Ferrari 458 e Abarth, oppure le esternazioni tedesche o le innovazioni di oltreoceano, fino agli estremi della potenza e dell’arte del design. Un ruolo dominante lo hanno avuto, anche per quantità oltre che per qualità di proposte, le soluzioni ecologiche. Idee avveniristiche ma anche concept quasi pronti al debutto. Manager e ingegneri sono stati incentivati dai fatti che conosciamo. Il bello, a mio avviso, l’aspetto più positivo, è aver incontrato all’IAA sia la nuova cultura di sfruttamento dell’energia, sia il gusto passionale dell’arte motoristica. In ogni caso nei loro aspetti più evoluti. Buon segno.
Autore/i: Fabrizio Romano
Pubblicazione: 02/10/09 – 17:29
Categoria: Eventi
Torna all’elenco degli articoli