IL CAPOLAVORO DI LEONARDO
Lo stile della LFA, la prima super sportiva della storia di Lexus, è opera dell’italiano Leonardo Fioravanti, designer al quale va la paternità di molte automobili mitiche come la Ferrari 365 GTB/4 Daytona, citando l’esempio più famoso. L’aggressività che traspare dalle forme di questa due posti estrema non è fine a sé stessa, in quanto le prestazioni raggiungono livelli da brivido: 0-100 km/h in 3″7/10 e velocità massima di 325 km/h.
Il motore della Lexus LFA è infatti un inedito V10 4.8, in grado di erogare 560 CV a 8.700 giri/min. di potenza massima, nonché un picco di coppia pari a 480 Nm a 6.800 giri/min. Un propulsore che si avvantaggia di soluzioni derivate dal motorsport, come la lubrificazione a carter secco che permette di raggiungere accelerazioni laterali di 2g, assicurando costantemente il necessario fabbisogno d’olio. Inoltre, i tecnici giapponesi hanno seguito l’antica scuola di Colin Chapman, basata sull’ottimale rapporto peso-potenza, come dimostrano i 1.480 kg di peso ottenuti grazie al telaio e alla carrozzeria in fibra di carbonio.
Per l’assetto, la vettura sfoggia una serie di soluzioni che vanno dal posizionamento anteriore-centrale del motore alla trazione posteriore, dal cambio in blocco al retrotreno secondo lo schema Transaxle alle sospensioni a doppi triangoli sovrapposti sui due assi. Senza dimenticare che il V10 è stato “accordato” per somigliare ad un propulsore da Formula 1. Peccato solamente che il cambio automatizzato a doppia frizione, denominato ASG, non sia dei più veloci: occorrono 200 millesimi di secondo per una cambiata completa nel programma più sportivo. Ancora lontani dai 60 millisecondi di una Ferrari F430 Scuderia, ma evidentemente il comfort ha voluto la sua parte.