Powertrain e i piani Chrysler-Fiat
Il “collante” del Business-Plan quinquennale
La nuova gamma di propulsori del Gruppo Fiat è stato lasso nella manica di Sergio Marchionne per convincere Obama a intercedere fortemente per l’accordo epocale con Chrysler. Insieme alle news del brand americano, i motori Fiat sono così diventati tra i protagonisti del Salone di Detroit, e per la prima volta gli americani gli hanno visti dal vivo.
A iniziare dall’1.4 litri a benzina Multiair in versione 100 CV, adottato per la commercializzazione della 500 negli USA. E poi la turbo 1.4, quella da 170 CV. Una rappresentazione della joint-venture motoristica e del conseguente travaso tecnologico tra Torino e Detroit, è il quattro cilindri benzina di 2.4 litri, con fondamentali Chrysler abbinati alla tecnologia Multiair.
Altro elemento importante nei cinematismi della nuova generazione, è il nuovo cambio robotizzato a doppia frizione e a sei rapporti, in siglia il DDCT (Dual Dry Clutch Transmission) realizzato dagli ingegneri Fiat e che farà la sua comparsa anche su vari modelli americani. Il sistema DDCT comporta una riduzione dei consumi pari al 10% migliorando allo stesso tempo le prestazioni. Il sistema passa in modo fluido dalla modalità economica a quella sportiva, ed è in grado di gestire fino a 350 Nm di coppia.
Chrysler ha sfoggiato il V6 Pentastar di 3.6 litri (da 280 CV, immagine in alto) votato in primis al nuovo Jeep Grand Cherokee MY 2011 (che debutterà nel secondo trimestre 2010) e poi a qualche Dodge. Lo stesso Pentastar, per suo progetto peculiare, è poi destinato ad evolversi, e cioè a essere utilizzato in futuro in abbinamento a tecnologie quali il Multiair, l’iniezione diretta e i sistemi turbo.
Per quanto riguarda lo sviluppo di propulsioni alternative, diciamo che è stato il “colpo di genio” di Marchionne e il vero guadagno e di Fiat per assicurarsi competitività nel futuro. Chrysler vanta infatti parecchie risorse in merito, e ha già parecchi concept e modelli Hybrid da mettere sul piatto, a cui nel corso dell’anno si deve aggiungere una variante ibrida del Ram 1500, un muscoloso pick-up assai quotato oltreoceano.
In sostanza, lalleanza Chrysler-Fiat ha un bel “business plan” quinquennale che prevede unoffensiva di sistemi di propuslione senza compromessi, comprendente proprio la strategia mirata alla progressiva elettrificazione.
Al fine di integrare le aree di eccellenza complementari, Fiat Powertrain sarà il centro globale di competenza per la tecnologia diesel e i motori a benzina di piccola cilindrata, inferiori o fino a 1,8 litri. Dal canto suo Chrysler Powertrain rappresenta il centro globale di competenza per i motori benzina di grande cilindrata, nonché per lo sviluppo delle tecnologie di propulsione ibrida ed elettrica.
Un esempio di ‘pure electric’ sarebbe dato anche dallo sviluppo di un piccolo furgone elettrico da introdurre nel 2011-2012.
“Chrysler Group raggiungerà la leadership applicando rapidamente le tecnologie Fiat Powertrain, come il Multiair, l’iniezione diretta, i motori turbo e i sistemi di trasmissione alla propria gamma propulsori”, ha dichiarato Paolo Ferrero, Senior Vice President, Chrysler Powertrain. “Entro il 2014, più dell’80% dell’attuale gamma propulsori di Chrysler Group subirà una completa trasformazione.
Sarà interessante scoprire giorno per giorno quali novità comporterà lalleanza italo-americana, nata sotto legida di Sergio Marchionne. I presupposti per ottenere successo ci sono tutti.
(stand Chrusler al Salone Detroit 2010)
Fabrizio Romano
26/01/2010 – 16:22