Dopo il terreno sabbioso di Hail, infatti la carovana dei concorrenti FIA, si è trasferita nella bianca regione del nord, dove la sabbia è stata sostituita da una notevole quantità di neve. Qui i concorrenti ai nastri di partenza erano in totale 44 di cui un portacolori italiano: Riccardo Garosci con il suo inseparabile Mitsubishi Pajero.
Ma andiamo con ordine, il ritrovo della gara, per l’edizione 2010, era previsto presso il complesso sportivo di Igora, 95km a nord della splendida città di San Pietroburgo. Qui il giorno 26 febbraio, si sono svolte le verifiche tecniche ed amministrative sia per gli iscritti al calendario FIA Bajas, si per i concorrenti iscritti al campionato russo, che hanno espresso una gran fantasia nella scelta dei mezzi che poi si sono sfidati tutti sullo stesso circuito.
Il percorso ha proposto un primo anello breve di 2,7km svoltosi la mattina di sabato, per permettere al pubblico di assaporare da vicino lo spettacolo offerto da questi bolidi colorati; dopo questa prima prova speciale, gli equipaggi in gara hanno effettuato un anello di 88km ripetuto 2 volte, tutto realizzato sulla neve, nella neve, tra gli alberi, nella foresta, in un panorama estremamente suggestivo e coinvolgente. (Foto sopra: Garosci)
Tra i partecipanti, non solo piloti russi, seppur i favoriti, ma piloti provenienti da tutta Europa, tra cui il portoghese Nuño Matos con il suo Isuzu D-Max; l’italiano Riccardo Garosci, che nella giornata delle verifiche ha vissuto momenti di lunga attesa, poiché il suo Mitsubishi Pajero ed il furgone assistenza sono stati trattenuti alla dogana molto a lungo; problema questo capitato anche all’equipaggio ungherese ed all’equipaggio belga. (Foto: Novitsky e Gadasin)
Naturalmente, l’Organizzazione della Baja Russia- Northern Forest, rappresentata dalla bravissima Svetlana Shakhova – direttore di gara – si è ampiamente preoccupata di risolvere le problematiche con la frontiera, ed ha permesso ai concorrenti giunti in ritardo di poter effettuare, comunque, le verifiche in tarda serata. Perciò, dopo la parte burocratica, il momento di accendere i motori nel bianco ovattato della foresta di Gromovo è arrivato per tutti: non sono così mancati i classici problemi di carattere meccanico, uscite di pista nella neve alta; mentre nessuno ha sofferto problemi di navigazione, grazie ad un road-book particolarmente dettagliato. La prima giornata di gara, tra la neve e le alte conifere, è stata particolarmente “calda”. Infatti le temperature glaciali delle settimane scorse, -27°, – 30° hanno ceduto il passo ad un – 2°.La lotta tra i concorrenti più blasonati e certamente favoriti dai pronostici non è mancata sin dalle prime battute.
Boris Gadasin, pluricampione FIA Bajas ha aperto le danze, ma dopo circa 60 km della prima speciale lunga della giornata ha accusato grossi problemi all’impianto frenante con la rottura dei dischi, e questo fatto gli è costato i primi gradini del podio per la prima giornata. Ritardo che purtroppo non ha potuto completamente recuperare nella seconda prova speciale, dopo l’intervento di 1 ora di assistenza. La fine della giornata ha visto il trionfo del pilota polacco Holowyzc a bordo del suo Nissan Pick-up, seguito a soli 4 minuti dal Russo Zheludov sul Mitsubishi L200. Ottimo il terzo posto di Alex Mironenko, che con il suo Nissan, ha un distacco di soli 8 minuti. Decimo ed undicesimo rispettivamente Varentsov sulla Toyota e Riccardo Garosci, navigato da Rudy Briani, sulla Mitsubishi Pajero R-Team.
La seconda giornata si è conclusa sotto una nevicata particolarmente suggestiva, che non ha comunque raffreddato l’entusiasmo per una competizione decisamente interessante e coinvolgente. La tappa aveva 3 prove cronometrate della lunghezza di 86 km su un annello da ripetersi tre volte in senso opposto a quello della precedente giornata. Questo aspetto ha reso le cose molto più complesse, poiché il tracciato si è ulteriormente danneggiato, complice anche la nevicata della notte e della prima mattinata.
La battaglia della seconda tappa è stata molto intensa tra la G Proto di Boris Gadasin, favorito nei pronostici, ed il Nissan del polacco Holowzyc, che invece ha mantenuto la leadership lungo tutte e tre le manches. La sfortuna ha infatti colpito Gadasin, che ha avuto grossi problemi ai pneumatici, ed ha raggiunto il traguardo praticamente sui cerchi! Il chè, dato il tipo di terreno, è stato molto spettacolare ed altrettanto rovinoso ai fini di un buon piazzamento.
Non pochi problemi anche per l’equipaggio italiano di Riccardo Garosci, che dopo la turbina, ha rotto anche il cambio ed è giunto al parco chiuso al limite del tempo massimo consentito. Più positiva è stata la gara del portoghese Nuno Matos, che con il suo Isuzu DMax, iscritto in categoria T2, ha mantenuto un andamento più lento nelle ultime due speciali, proprio per giungere al traguardo, comunque terzo nella sua categoria.
Riepilogando, una prova spettacolare, dove le caratteristiche più significative sono state l’ambiente, il paesaggio e la necessità di utilizzare particolari gomme chiodate, che l’organizzazione ha messo a disposizione per i concorrenti europei sprovvisti di questa tipologia di pneumatico.
Il totale di 6 prove speciali di cui la prima di 2,7km mentre le altre di 86km, compattate nella regione di Leningrad, con base ad Igora, ha permesso ai concorrenti di effettuare pochi e brevi trasferimenti; agli addetti ai lavori ed ai media ha dato la possibilità di essere sempre presente, ed al pubblico ha offerto una spettacolo davvero coinvolgente e “caldo” nonostante le basse temperature.
Il podio è stato organizzato presso il centro sciistico di Igora, con una bella cerimonia, anche se poi la classifica è stat corretta. Il gradino più alto è andato al Nissan del polacco Holowyc, seguito inizialmente a soli 9 minuti e 50” dalla Mitsubishi L200 di Zhelovdov e terzo il Proto G Force di Boris Gadasin con 11’21”; mentre quarto il pilota locale Mironenko su Nissan con 23’36”; il primo veicolo della categoria T2 è stato il toyota del russo Volikov giunto settimo con 56’22”. (Foto: Holowzyc)
Dopo le verifiche tecniche a fine competizione, il Mitsubishi di Zhelovdov è stato però squalificato, poiché la misura della bride non era regolamentare, misurava infatti 33,6 mm anziché 33 come prevede il regolamento. Quindi va a scalare la sua posizione.
Le classifiche dettagliate sono disponibili sul sito ufficiale della Baja Russia Northern Forest 2010 www.northern-forest.ru.