Siamo a quota 325 km/h: è la velocità massima della Bentley Continental Supersports Convertible, un valore raggiungibile rigorosamente in pista oppure nei (sempre più rari) tratti delle autostrade tedesche prive di limiti, incoscenza a parte.
Ma la velocità non è tutto, poiché conta decisamente di più l’accelerazione, altro piatto forte della cabriolet di Crewe considerato il tempo pari a 4″2/10 nello scatto da 0 a 100 km/h.
Il frutto di tali performance d’eccezione è rappresentato dal propulsore 12 cilindri a W 6.0, sovralimentato mediante due voluminosi turbocompressori. Coseguentemente la potenza massima raggiunge 630 CV a 6.000 giri/min., mentre il picco di coppia è pari ad 800 Nm espressi a 2.000 giri/min.
Inoltre, tale propulsore può funzionare indifferentemente a benzina, a bioetanolo E85, oppure con una qualsiasi miscela tra i due carburanti. La vettura dispone di un cambio automatico ZF, denominato 6HP26, riconfigurato specificamente in funzione delle alte prestazioni.
Come avviene sulla maggiorparte delle Bentley, la trazione è integrale con suddivisione di coppia 40/60 che privilegia il retrotreno scongiurando fenomeni sottosterzanti. Modificata anche la logica di funzionamento relativa agli ammortizzatori CDC, acronimo di Continuos Damping Control, mentre le boccole più rigide e le barre antirollìo maggiorate ottimizzano il controllo della scocca durante la guida sportiva.
Guida che viene assecondata anche dall’impianto frenante con dischi carboceramici, in grado di reggere alla grande ripetute staccate al limite in pista senza manifestare la benchè minima fatica. Eleganza nobiliare a parte, proprio il circuito diventa all’estremo il luogo ideale dove poter saggiare le massime prestazioni della Continental Supersports, a patto di tenere in considerazione le inerzie dovute alle dimensioni importanti e al peso superiore alle due tonnellate. Sarebbe profondamente ingiusto pretendere la stessa agilità di una Lotus Elise.