Hyundai i-flow: bionic sedan
Disegni come flussi, materiali hi-tech, e alimentazione diesel+elettrica. È l’esempio della sedan che i coreani hanno promesso per il 2011.
Debutto in grande stile per Hyundai i-flow concept, al quale la company dà il ruolo evocativo di aprire una nuova forma di linguaggio: ‘fluidic sculpture’. Linee fluttuanti che oltre a proporre tendenze bioniche, comportanto alti indici di aerodinamica, contribuendo a ottenere emissioni di CO2 limitati a 85g/km con sonsumi stimati in 3 litri/100km.
Il primo diesel hybrid powertrain di Hyundai, è il fattore chiave per raggiungere il risultato, a cui si associa l’applicazione di materiali della next-generation e delle tecnologie sviluppate in cooperazione con l’azienda chimica BASF.
Prevedendo il futuro del segmento D, con 4.780mm di lunghezza e 2.800mm di passo, larghezza e altezza rispettivamente di1.850mm e 1.420mm, la i-flow ha il compito di prevedere nuove idee per il tradizionale segmento D europeo. Dalle forme fortemente scolpite, alle grafiche di bordo che strapazzano i concetti delle sport sedan, vengono preannuciati gli istinti di una prossima berlina atletica.
Il nome, i-flow, ne vuole essere la rappresentazione, idealizzando quanto l’occhio coglie e l’emotività elabora. La ‘i’ diventa il prefisso delle nomenclature stabilite da Hyundai per I modelli rivolti all’Europa. Per il 2011 i programmi del marchio coreano indicano come la produzione della nuova sfidante del segmento si concentric sui dettami della i-flow.
FLUIDIC SCULPTURE – Thomas Buerkle, Chief Designer di Hyundai Motor Europe, si lucida il bavero nel parlare del design di i-flow, detto anche HED-7, ovvero il settimo della serie di concept cars nate negli styling studio di Russelsheim, in Germania. I riferimenti sono al mix tra intrigante femminilità e forza atletica, tra proporzioni del tetto e sbalzo anteriore ridotto all’osso, per un’interpretazione ultra-moderna del genere sedan.
Le intenzioni sportiveggianti sono enfatizzati da dettagli “aero”, come lo spoiler anteriore adattivo e gli inserti laterali, le luci futuristiche trattate come gioielli o la griglia esagonale sul frontale, il tetto semi-trasparente con sensibilità solare che unisce il davanti e dietro in un design integrale.
INPUT BIONICI – Gli interni ridefiniscono la percezione di spazio. Elementi fondamentali come I sedili e la consolle, sono improntati al minimalismo techno, cihe significa masse limitate, leggerezza e resistenza mediante materiali innovative. È il caso dello ‘Steron’ dei sedili o l’uso di Elastoskin a ricoprire la superfice della plancia, sempre della BASF. Per sensazioni high-tech al tocco e finizione sofisticata.
La strumentazione è una specie di cockpit con interfaccia che riconosce non solo il tocco ma anche i singoli gesti effettuati nella zona del display. Lo studio dei montanti prevede porte posteriori che scorrono e si aprono per agevolare I passeggeri. I sedili anteriori possono anche girarsi di 30° verso la porta. Un invito ad accomodarsi.
BLUE DRIVE – Torniamo infine sul pannello solare del tetto, legato a un generatore termo-elettrico, sistema realizzato da Hyundai sotto la firma Blue Drive in cooperazione con BASF. Un altro elemento rivolto alle tecnologie ambientali e allo sfruttamento dell’energia.
Un altro tassello che si affianca al lavoro del sistema ibrido diesel-elettrico, formato dal motore U2 1,7-litri con turbina a due stadi e un pack di batterie Lithium Ion-Polymer, il tutto in partnership con la trasmissione a sei rapporti dual-clutch.
DIMENSIONE CONTROLLO – Il sistema termo-elettrico, che recupera energia anche dai gas di scarico, va a contribuire all’alimentazione dei sistemi elettrici ausiliari del veicolo.
A dare altro supporto per l’efficienza c’è poi una serie di gadget, quail l’indicatore giri-consumi, una funzione active ECO che regola la trasmissione adattandola alla condizione d’uso del veicolo, e pure l’‘eco route’, che riporta in real-time le condizioni di traffico calcolando la strada e proponendola in video a tre dimensioni.
Bene. Ora l’aspettiamo.