Suzuki SJ 413 by Famiani
Per ringalluzzire la più genuina versione del Suzukino, al Centro Maremmano Fuoristrada si sono divertiti a fare un salto alle proprie origini offroader rampanti. Pochi soldi da far impegnare al proprietario, e la intraprendenza che permette di divertirsi.
Che la tecnologia vada avanti di continuo e si evolva incessante è un fatto che anche gli estremi rappresentanti del fuoristradismo purista hanno saputo soppesare e apprezzare almeno nei suoi aspetti più positivi. Nel nostro caso assistiamo a sorprendenti ventagli di innovazioni capaci di preparare per procedure estreme dei 4×4 che fanno i leader nel mondo del confort.
Spesse volte però, la voglia di classico, di quell’offroad pensato e studiato sfruttando le incontrastabili potenzialità dell’essenzialismo, ha rigurgiti prepotenti. Questo sia per motivi di praticità, sia perché certe preparazioni raffinate hanno dei costi non indifferenti in quanto a manodopera e soprattutto di pezzi.
In quest’ottica, rivolta a ottenere grandi risultati a costi limitati, un classico Suzukino si rivela il soggetto ideale. Lo sa bene questo team di toscanacci, che adattavano e rielaboravano i fuoristrada già parecchi anni fa, quando lavoravano su mezzi dalle origini militari e a malapena si trovavano i pezzi di ricambio originali. Gente che si è fatta le ossa “fuoristradando “ con le Willys e Alfa Matta, con Mutt, Munga vecchi Land Half Ton o Campagnole, e con l’ingegno li rendevano grintose e ancora più efficaci. Seguendo le indicazioni delle nuove generazioni hanno quindi voluto rifare lo styling di questa Suzuki SJ 413 che, giusto per ricordarlo, è la versione prodotta in Giappone, che significa materiali robusti e una meccanica che già di serie si presenta surdimensionata e di qualità superiore rispetto alla versione costruita successivamente in Spagna.
Per mettere a frutto i criteri di preparazione tradizionali, è stata richiesta l’esperienza di un maestro in questo campo, Roberto Famiani titolare da 45 anni del Centro Maremmano Fuoristrada. Ciò che faceva agli albori dell’era del Suzuki, lo ha replicato e adattato oggi sull’ SJ 413 di Jacopo, veicolo che ha fatto 20 anni di fuoristrada, ma finora mai elaborato. Del resto è noto, quando i suzukini hanno quattro scarpe ben scolpite non hanno grossi problemi a fare acrobazie e andare sul difficile, ma quelli del Centro Maremmano Fuoristrada hanno voluto modernizzare questa zanzara per darle un altro aspetto, che se pur semplice ha dato i suoi effetti.
Hanno eliminato così tante spese uscendo dal mondo dei kit di montaggio specialistici predisposti, ritenendo che quando si ha intenzione di elaborare non si deve andare subito all’esasperazione. Un conto è fare i campionati un conto è fare del concreto buon fuoristradismo. E in questo caso hanno dimostrato quale può essere un lavoro di “iniziazione” all’offroad serio. Alla prova dei fatti, questo SJ ha tutte le carte per esaltare il guidatore: poi si può andare anche oltre, ma deve essere l’esperienza portare progressivamente a step più elevati nelle preparazioni, adattatte a ciò che noi vogliamo dal 4×4.
ASSETTO – Smontati i ponti hanno provveduto a centinare le balestre e costruito dei biscottini di 8 centimetri più lunghi degli originali, colorandoli di rosso. Anche i nuovi ammortizzatori sono stati verniciati nella stessa tinta.
In ultima analisi, in officina hanno avuto una diminuzione dell’angolo di dosso e un aumento degli angoli di attacco e di uscita, con una elevazione di 15 cm della vettura misurati sotto al pianale.
MOTORE – Del noto 1300 a benzina, si è proceduto a sostituire il carburatore Solex con un bel Weber a doppio corpo ricavato da una Fiat-Bertone X19, in modo da aumentare la disponibilità del motore ai bassi regimi più che agli alti (un lavoro questo che richiede una buona dose di esperienza, in quanto bisogna calibrare i getti ).
ESTETICA E FUNZIONALITÀ – I cerchi originali sono stati rimpiazzati con quelli in lega da 7 pollici; non hanno alterato però la misura dei pneumatici (ovvero 205/70/1 5. Per contro, hanno montato dei distanziali per aumentare le carreggiate. A favorire di un altro pizzico il baricentro troviamo anche un altro elemento: è stato tolto l’hard-top e sostituito con la capotte. Anzi, per l’estate hanno vestito la Suzukina con il bikini.
Difficile dare impressioni da mostro quando si lavora su misure mignon. Nemmeno l’SJ in questione ci riesce, tuttavia il colore rosso che spicca vicino alle ruote è malizioso, e l’assetto più alto e più largo gli danno un effetto “da palestrato” efficace.
PRESTAZIONI – La centinatura delle balestre, ben eseguita, e i nuovi ammortizzatori, sono già sufficienti a far avvertire un sensibile miglioramento nell’assorbimento delle asperità. A velocità sostenuta l’SJ sobbalza ancora, ma riesce a “leggere” meglio il terreno nella guida in aderenza con marce ridotte.
Quanto al motore, già in configurazione standard questa unità 1300 cc dell’SJ lavora a regimi discretamente bassi per essere un benzina, e il trapianto del nuovo carburatore doppio corpo Weber ha dato ottimi risultati riuscendo a infondere un più forte disponibilità a spingere. Sappiamo per eseperienza quanto sia complicato individuare le tarature appropriate, e il Centro Maremmano Fuoristrada di Famiani le ha indovinate. Anche nelle salite ripide e lunghe, situazione a volte nevralgica, la spinta è continua, senza vuoti o cedimenti di potenza.
Dopo il collaudo il proprietario del Suzukino, Jacopo, ha detto tutto con una essenziale esclamazione che troviamo appropriata: ”È un trattore”.
PROPRIETARIO
Vanni e Jacopo Valenti
PREPARATORE
Centro Maremmano Fuoristrada di Famiani Roberto (Grosseto località Roselle via dello Sbirro tel 0564 402447 ). staff meccanici: Vincenzo, Vittorio, Marcello, Elvis
Photogallery