Una “politik-story” quella della Fiat e il Governo brasiliano. Tra incidenti, vittime, relazioni, maxi-multa e tardivo richiamo di oltre 50mila Stilo.
Come alcuni sapranno, la filiale sudamericana della FIAT è imbarcata in una specie di “caso diplomatico” con il governo brasiliano, che a marzo ha obbligato la Casa automobilistica italiana a pagare una salatissima multa di circa 1,3 milioni di euro.
L’accusa è per il mancato richiamo di circa 52mila Stilo, costruite tra il 2004 e il 2010 e vendute in Brasile, il cui mozzo delle ruote posteriori o i tamburi dei freni possono cedere provocando incidenti.
FIAT reagisce dal sito web della filiale carioca respingendo le accuse e replicando che le rotture evidenziate sono causate dagli incidenti, e non viceversa, facendo leva anche su un’analisi che non poneva in evidenza anomalie. Di fatto ci sono state delle vittime, e sono entrati in ballo gli enti brasiliani per la difesa del consumatore. I quali insieme al Dipartimento del Trasporto hanno preso in esame incidenti campione che hanno coinvolto delle Stilo prodotte tra il 2004 e il 2008.
Salta fuori che proprio nel 2004 Fiat abbia cambiato il sistema produttivo e il materiale (dai mozzi in acciaio forgiato a quelli a fusione) riducendone la resistenza. Così il Ministero della Giustizia brasiliano applica il multone, la Fiat si è detta sorpresa e si prepara al ricorso, ma intanto per evitare altri problemi e ulteriori danni di immagine, ha dato il pass per gli interventi sugli esemplari presi di mira.
Detto che il fatto non riguarda le Stilo vendute in Italia, rimane almeno un’osservazione. La difesa del consumatore in Brasile si è rivelata assai efficace.