MAZDA6 Facelift 2010
Formula Evoluzione
Il rinnovamento della gamma da parte di Mazda iniziata due anni fa con i nuovi modelli di seconda generazione, raggiunge la fase 2, con il lancio europeo della nuova Mazda6 Facelift.
Un aggiornamento che deve comunque confrontarsi con I vari riconoscimenti del precedente modello, tra cui quelli di “Auto dell’Anno”. Se un tempo era “outsider” del segmento C D, ora deve dare conferme. Ottenute le ambite cinque stelle nel Crash TestEuro NCAP, la Mazda6 deve consolidare i suoi spazi di mercato.
La filosofia vuole ricalcare sulla sportività e le sensazioni dei materiali, nonché su dotazioni tipiche dellalto di gamma.
RICERCA DINAMICA – Il design vuole riconoscibilità, come vuole la scuola Mazda, e qui gioca per primo il nuovo frontale, quindi le nuove combinazioni di colori.
Il gioco è riuscire a dare importanza ai dettagli, come le cornici dei fendinebbia tipo lente o la griglia superiore a forma di ala (di colore nero in tutte le versioni e tinta carrozzeria nell’allestimento Sport), oppure le increspature fra paraurti e cofano a idealizzare forme atletiche insieme ai fari tipicamente Mazda style.
Quanto ai gruppi ottici posteriori con finiture cromate, le luci combinano lenti trasparenti e LED (la berlina Sport non è però prevista per il mercato italiano).
Ai cerchi in lega da 17 e 18 pollici è stata data una lieve torsione per creare un aspetto tridimensionale; inoltre sono un chilogrammo più leggeri rispetto ai cerchi del modello precedente.
La scelta è tra 10 tinte di carrozzeria, comprendenti I due nuovi colori (nuovi proprio per Mazda) Clear Water Blue Metallic e Midnight Bronze Mica – e due nuovi colori per Mazda6 – Graphite Mica e Black Mica.
IDEA SENSITIVE – A bordo, la rivisitazione ci porta dettagli cromati anche per manopole e interruttori, abbinati al rivestimento dei pannelli in nero lucido, come per i comandi del clima e per la consolle centrale.
Le differenze tra le versioni va dall’uso dell colore argento opaco del rivestimento standard, al quello dall’aspetto lucido per l’allestimento Sportivo.
Il desiderio di caratterizzazione si disperde un po’ nella tappezzeria a righe nella dei sedil, come se la voglia di crare fosse in riserva. Meglio con i nuovi rivestimenti in pelle nera (ci sarebbero anche quelli marrone, che però non arrivano in Italia).
SPORT PER GI ITALIANI – Ai vertici della gamma Mazda6 c’è un aggiornato allestimento sportivo (che in Italia si chiama Sport) con logo Mazda più pronunciato nella calandra e sistema di Illuminazione anteriore Adattativa di tipo Dinamico (AFS), combinati con i le ottiche posteriori a LED e lenti interne trasparenti. Nell’abitacolo, le distinzioni riguardano le ghiere metal look e tocchi di sportività maggiorati.
FUNZIONE SPAZIO – Le esperienze di uso degli spazi del modello uscente vengono riproposte, con un gran numero di vani per gli oggetti con l’aggiunta di un nuovo vano in prossimità del sedile di guida. Il posacenere è stato sostituito da un vano multiuso, come ormai in voga.
Si replica con il sistema Karakuri per i sedili posteriori della wagon, da abbattere con un automatismo in frazione 60/40 tirando la levetta laterale nel bagagliaio. Annotabile il fatto che la copertura del vano bagagli si sposta nelle fasi di apertura e chiusura del portellone. Sono 101 e 106,6 i cm di lunghezza del piano di carico di berlina e wagon, valore apprezzabile per la categoria, con volume di 519 litri (wagon/berlina), per arrivare a lunghezza rispettiva di 1.926 e 1.879 mm ribaltando I sedili posteriori, e volume di carico di 1.751 e 1.702 litri (dal pianale al tetto). I valori della due volumi offrirebbero anch’essi valori pregevoli, però non disponibile in Italia.
RICERCHE COMFORT – Il contenimento delle rumorosità diventa anche qui una specie di vessillo.. L’ottimizzazione in questo senso segue il leit-motive dominante del mercato dei brand importanti; quindi pannelli e rinforzi a go-go, ammortizzatori dinamici sui bracci superiori delle sospensioni anteriori e sugli snodi posteriori.
Nei motori diesel da 2,2 litri sono stati rivisti pressione, fasatura dell’iniezione, ricircolo dei gas di scarico (EGR) e utilizzate candele a incandescenza.
FACE-TO-FACE – L’interfaccia uomo-macchina, ovvero la multimedialità e l’infotainment, alzano il tiro sui sistemi di nuova generazione e più intuitive. Dalla semplice strumentazione a cifre ingrandite al display aggiornato, dai comandi interruttori a singola funzione, al computer di bordo.
Gli allestimenti di Mazda6 per il mercato italiano partono dalla configurazione base, comprensiva dii climatizzatore manuale, CD/MP3 con quattro altoparlanti, Alzacristalli, Air-bag frontali, laterali e a tendina, Controllo stabilità (DSC) e trazione.
Si sale poi al 1° livello di Experience (almeno sul mercato italico), con I plus di cerchi in lega, barre tetto per wagon, due altoparlanti aggiuntivi come tweeter, connettore per Aux, il climatizzatore che diventa automatico bi-zona, poi computer di bordo, Cruise control+speed alarm, leva cambio e freno a mano in pelle, sensori luci/pioggia, retrovisori sbrinabili.
Al II° livello la dotazione di serie comprende retrovisori ripiegabili elettricamente, i cerchi che crescono a 17 pollici, caricatore 6 CD/lettore MP3, quindi sistema di assistenza per Partenze in Salita (con cambio manuale), sensori di parcheggio ant./post.
Arrivando a Luxury, lo stereo è marchiato BOSE con impianto a otto altoparlanti, e si aggiungono Fari anteriori Bi-xeno, Illuminazione adattativa (AFS), monitoraggio pressione pneumatici, Sistema Monitor posteriore (RVM), il Bluetooth con funzione Streaming per il collegamento audio da un lettore portatile. Poi, gli interni in pelle nera con sedili anteriori a regolazione elettrica e riscaldabili.
Le versioni in allestimento Sportivo (che come detto è Sport per il mercato italiano) fanno ancora un gioco a parte in fatto di personality. Ci si trovano buona parte delle dotazioni Luxury, con distinzione per i cerchi in lega da 18 pollici, pedaliera sportiva in alluminio, sistema di accesso e di avviamento senza chiavi e pulsante di accensione/spegnimento, impianto antifurto a ultrasuoni, strumentazione Blackout con illuminazione rosso/blu, e un bel Sport Appearance Pack nelle finiture e i dettagli.
Dell’impianto stereo Bose®, con I suoi altoparlanti di gamma medio-alta al neodimio, due tweeter, woofer Richbass, nonché amplificatore digitale ed equalizzazione personalizzata, è da annotare come la raffinatezza della potenza faccia uso della tecnologia AudioPilot2 di compensazione dei rumori dall’esterno.
CURA DIMAGRANTE – L’alleggerimento del peso è tra le strategie della Mazda6 Facelift votate al risparmio di carburante, ma con benefici anche in fatto feeling di guida.
La reattività allo sterzo è uno dei passi prioritari. Per l’assetto compaiono nuove boccole della barra stabilizzatrice anteriore e rinforzi alla traversa sull’assale posteriore. Si può parlare di una messa a punto approfondita, dai puntoni anteriori, all’inclinazione in avanti per la cavità delle boccole del braccio oscillante posteriore, fino alla revisione degli ammortizzatori che secondo I dati fanno rilevare un abbattimento della gamma di frequenze delle vibrazioni.
Al servosterzo a comando elettrico è stato affibbiato invece un nuovo software, proprio per affinare la sensazione di concretezza, specie sul veloce.
Quanto all’erodinamica, con il Facelift sono arrivati a un Cx di 0,27 per la berlina e di 0,28 per la station wagon, cioè valori di penetrazione ragguardevoli per la classe.
UPGRADE MOTORISTICO – Per l’occasione Mazda porta al debutto il nuovo benzina MRZ 2.0 DISI, e offre il rinnovato turbodiesel MZR 2.2 in tre varianti di potenza.
Il benzina MZR 2.0 DISI a iniezione diretta – disponibile con cambio manuale a sei marce o con l’Activematic – conta su 114 kW/155 CV a 6.200 giri/min. e coppia massima di 193 Nm a 4.500 giri/min. Apprezza comunque il funzionamento ai regini alti, Ill cambio automatico Activematic a cinque rapporti* con modalità di cambio manuale, è stato aggiornato nel covertitore. I consumi in ciclo misto omologati per la berlina indicano 7,6 litri di carburante ogni 100 km, e 6,9 litri col cambio manuale. Ovviamente sempre Euro V in materia di emissioni.
Il Diesel, come detto, si articola in tre configurazioni. L’intermedia è consideratata come la potenza Standard (120 KW/163 CV) mentre agli estremi opposti si posizionano Low Power (95 kW/129 CV) e High Power (132 KW/180 CV).
I progettisti hanno personalizzato varie caratteristiche, dai software ai giranti della turbina. Tutte e tre le versioni diesel soddisfano le norme Euro V, ma la Low Power è ovviamente la più pulita, abbassando i livelli di CO2 medi a 138 g/km (berlina) .
Si conferma il benzina MZR 1.8 con aspirazione variabile (VIS), per la potenza di 88 kW/120 CV, abbinato al rivisto cambio a cinque rapporti. Il benzina MZR 2.5 è invece motorizzazione non disponibile in Italia.
Redazione MOTORAGE
19/05/2010 – 15:48