FIAT CONTRO TUTTI
È difficile trovare oggi punti di consenso con il modo di operare del Gruppo Fiat, ancor più dopo l’annuncio di Sergio Marchionne, grande capo di Fiat e Chrysler, che vedrebbe la nuova monovolume (sostituta di Lancia Musa, Fiat Idea e Multipla) non più realizzata a Mirafiori come era nei programmi stabiliti, ma in Serbia, nell’impianto di Kragujevac.
La scusa del retrofront verrebbe dalle “Troppe incertezze”, i blocchi sindacali e le polemiche che secondo l’amministratore delegato italo-canadese significherebbero forte rischio di “ingovernabilità degli stabilimenti”.
Ecco quindi Fiat dirottare i 350 milioni di investimenti previsti per Mirafiori verso l’impianto serbo di Kragujevac. In questo caso Fiat Group potrà contare su altri 250 milioni messi a disposizione dal Governo di Belgrado, a cui si aggiungono i 400 milioni di finanziamenti ottenibili dalla Banca europea per gli investimenti. L’insieme potrebbe forse spiegare con concretezza le motivazioni della scelta di Marchionne & Co.
Diciamo che con il mondo Chrysler il giochino non era riuscito. Per la nuova generazione di trasmissioni del marchio USA sono stati fatti investimenti nell’Indiana, Stati Uniti, con riassorbimenti di personale e nuove assunzioni (leggi articolo). Il Presidente USA, Obama ha voluto patti chiari e il loro rispetto. Rimane la speranza che anche il nostro Presidente sappia essere altrettanto energico e risolutivo. Perchè le leggi di mercato coincidano con quelle del Paese e delle persone.
In altro modo resterebbe il contentino di Pomigliano d’Arco, e la conferma dell’impegno per la produzione della nuova Fiat Panda.
Poi lo scorporo del settore auto da quelli dei veicoli industriali resta un altro punto di domanda.