Piuttosto che montare un motore diesel sulla piccola Jazz, Honda ha preferito puntare sulla versione ibrida, una scelta senz’altro più in linea con le tendenze attuali.
Scelta coraggiosa che oltretutto potrebbe valere qualche punto in più nel fattore comunicazione-immagine-tecnologia e portare una boccata di aria fresca almeno ai vertici del settore europeo, ultimamente un po’ in crisi di identità.
Come per la Insight fa da base un motore a benzina 1.3 litri i-VTEC a fasatura variabile computerizzata, che sviluppa 88 CV, abbinato ad un motore elettrico da 13 CV.
La promozione viaggia per ora sull’onda della modestia. Per quanto riguarda i consumi, Honda resta ancora larga e fa indice di paragone con quelli della Insight, ma assai probabilmente saranno inferiori considerato il peso minore della vettura, e lo stesso vale per le emissioni, comunque già molto basse. Il riserbo mantenuto prima della kermesse lascia comunque presagire qualche mossa a sorpresa in fatto di dat di rendimento globale.
Rispetto alla sorella mossa dalòl’alimentazione a combustione tradizionale, la Jazz Hybrid diventa riconoscibile per l’ausilio di una nuova griglia anteriore, di diversi gruppi ottici e di un ristilizzato paraurti con fari fendinebbia integrati.