Al primo sguardo, la Suzuki Swift che calca la scena in passerella sembra un sostanzioso restyling del modello precedente. In realtà non è affatto così, poiché si tratta di un’auto completamente nuova, il cui stile non è stato minimamente stravolto in virtù dell’indice di gradimento molto alto.
Per l’ennesima volta si ritrova l’impeccabile qualità giapponese, ormai largamente percepita dal cliente anche attraverso materiali piacevoli al tatto e dall’aspetto duraturo. Particolari che non potevano certo mancare sulla Swift, una delle migliori esponenti del cosiddetto Segmento B. Categoria che negli ultimi anni ha visto spostarsi l’asticella verso l’alto in termini qualitativi, emulando le vetture di classe superiore.
E in un certo senso la nuova Swift “ammicca” proprio a modelli più grandi, basti guardare al display a fluorescenza del sistema audio/bluetooth per rendersene conto. Anche tecnicamente la sostanza non manca; il passo lungo in proporzione alle dimensioni esterne è indice di ottima abitabilità, mentre i motori sono potenti e parchi nei consumi. In particolare si segnala il 1.2 a benzina che a fronte di 94 CV, una potenza monstre in rapporto alla cilindrata, fà segnare una media di 24 chilometri con un litro.
Non poteva mancare un propulsore turbodiesel, nella fattispecie il 1.3 DDS da 75 CV. E’ prevista in futuro anche una versione a trazione integrale, ad ulteriore conferma che la Suzuki fa le cose in grande… anche in piccolo.