Peugeot HR1 Concept-car
Urban Interactive
Un altro esempio di come le nuove intuizioni tendano a superare le classificazioni automobilistiche. HR1 fa un mix di vari generi (city-car, coupé, SUV…), come piace alla clientela giovanile. Quindi techno design, agilità ultracompatta e dotazione iperconnettiva, spazio transformer.
Le porte modernizzano i concetti di accessibilità a questo abitacolo multiruolo un po’ , appunto, alla trasnsformers, con due posti o quattro posti alla bisogna, grafica da Intelligence CSI con interfaccia software a riconoscimento del movimento, arredi di essenzialità. Ovvio che anche la tecnologia propulsiva segua concetti dell’ultima ora. Il movimento è prodotto da una dedicata interpretazione di HYbrid4, sistema che qui associa un inedito 3 cilindri benzina 1.2 THP anteriore ad un motore elettrico posteriore, con potenziale di 147 CV su 4 ruote motrici, per emissioni di CO2 contenute (80 g/km che scendono a 0 in modalità elettrica).
La Firma originale – L’identità poliedrica si fonda su una taglia small (lunghezza 3,69 m, con sbalzi cortissimi) e due porte ad apertura elettrica ad ala di gabbiano che contrastano i problemi di spazio di parcheggi stretti o box piccoli. Al posteriore, altra originalità è quella delle barre al tetto che fungono da articolazione per l’apertura del portellone, che è poi un unico elemento in vetro fumé.
Il padiglione sembra far gioco a se, con un dribbling stilistico dei montanti che vanno poi a seguire le cesellature muscolari dei fianchi e dei cerchi.
Dalla concept SR1 Peugeot ha ripreso i dettagli qualii proiettori dallo sguardo felino, la doppia bombatura del lunotto, ricorda invece le curve del coupé RCZ. La ricerca di forme atletiche post-moderne fa buon uso poi degli accostamenti tra materiali lucidi e il cromo, dei proiettori e dei gruppi ottici posteriori « full led », che danno vita a una firma visiva, giorno e notte.
Posto guida più alto rispetto alle urbane, dote ormai vissuta come rassicurante vantaggio in fatto di visuale.
Associazione di idee – La visuale è da « Coupé High Tech » e le grafiche come gli studi di equipaggiamento riescono a fare sensazione, per i sistemi digitali, ma anche perché la scenografia tech diventa anche ergonomia.
I posti anteriori sono creati in un proprio spazio, separato da una consolle dal design futurista. Secondo il concetto che la luce crea atmosfera ed emozione, sono inseriti dei diodi elettroluminescenti. Le zone vetrate del padiglione sono elettrocromatiche, per atmosfere a richiesta.
Iperconnessi – In questo “bozzolo”, nella zona di comando del piccolo volante troviamo una « interfaccia uomo-macchina » dagli ideali futuristi. Abbiamo citato il sistema di « riconoscimento del movimento », che permette al guidatore di navigare tra le funzioni e di selezionare i parametri “a gesti della mano”. Es: rotazione per scegliere nel menù a sistema rotatorio, o con una determinata funzione, decidere perfino di trasferirne la gestione al passeggero con un gesto laterale (un po’ alla iPhone ultima generazione).
Nel cockpit digitale si integrano le scelte per l’ovvio impianto audio, la navigazione e la climatizzazione, i dati che si vogliono replicati sul cruscotto, o le informazioni turistiche « guida cruising ».
Il passeggero anteriore dispone, invece, di una tavoletta PC portatile con la quale può scegliere, ad esempio, di condividere e scambiarsi dei dati con lo schermo del guidatore.
Transformer dentro – Interessante anche la soluzione di adattamento dello spazio, adeguabile per trasportare attrezzature per il tempo libero, pacchi ecc., favorendo il bagagliaio a parallelepipedo con pavimento piatto, per di 734 litri di volume di carico utile. In alternativa, l’abitacolo della concept-car può anche configurarsi velocemente in tre o quattro posti, utilizzando un funzionale sistema di « sedili impilabili ». Le scocche dei sedili posteriori sono infatti collegate ai sedili anteriori, il che permette, in modo molto veloce, di impostare l’interno. Con i due posti posteriori in uso il bagagliaio si restringe considerevolmente, lasciando comunque un buon 180 litri per la spesa o un paio di valige. Del resto, in rapporto a quanto è corta, ha una discreta larghezza la HR1: 175.5 cm.
3 con l’ibrido – Per tornare alla propulsione della HR1, il territorio urbano mette in risalto l’efficienza della tecnologia HYbrid4. Con un motore termico anteriore e un motore elettrico posteriore che permette di circolare, per buona parte dei casi, in modalità « emissioni zero », in città a bassa velocità, o con entrambi i motori contemporaneamente, per la motricità a 4 ruote quando le condizioni di aderenza lo richiedono.
Sotto il cofano, il motore termico che muove le ruote anteriori è un inedito 3 cilindri benzina. E’ la motore 1.2 THP da 81 kW (110 CV), una delle versioni della futura famiglia di motori 3 ora in fase di sviluppo secondo la strategia di downsizing (miniaturizzazione) del Gruppo PSA. Dal motore elettrico sono messi a disposizione altri 27 kW (37 CV), il che porta il potenziale dell’insieme a 108 kW (147 CV). I dati sui consumi in ciclo misto indicano soli 3,5 l/100 km con emissioni di CO2 limitati a 80 g/km.
Il cambio robotizzato a 6 rapporti ha comandi sulla leva del cambio o al volante per la scelta tra il modo sequenziale o automatico.
Per l’assetto sono andati sul sicuro, con un avantreno pseudo-Mc Pherson e un retrotreno a traversa deformabile. Il servosterzo è elettrico a funzione variable dalla scioltezza nelle manovre, alla maggiore reattività ad andature più rapide.
Fabrizio Romano
01/10/2010 – 13:11