Buon esempio di questa creatività è la Furtive e-GT presentata anche al recente Salone di Parigi. Si tratta di una vettura sportiva dalla linea sinuosa pur non virtuosa di orginalità, ma soprattutto con propulsione elettrica da late performance.
Qualcuno dirà: …una delle tante. Sì, è vero. Ma questa è meccanicamente meno futurista rispetto ad altre, e pronta all’uso, con linea sport ma non estremizzzta, forse anche per compiacere l’abitabilità da vettura per tutti i giorni. Cioè, non si configura propriamente come una supercar, pur avendo prestazioni di tutto rispetto.
E’ equipaggiata con 2 motori Siemens di ultima generazione, tra i più leggeri e più compatti sul mercato, che sviluppano ciascuno 125 kW per un totale di 340 CV.
Questa potenza le consente di coprire il 0-100 km/h in 3,5 sec, come la Tesla Roadster.
Le batterie agli ioni di litio sono prodotte dalla Saft, azienda nota del mercato, per le quali è promessa una durata di 10 anni e/o 3000 cicli di ricarica.
Con tali potenzialità prestazionionali, l’autonomia ad emissioni 0 può considerarsi oggi affatto disprezzabile. Nel corso dei test effettuati, sono stati percorsi 402 km alla velocità di 50 km/h, 288 km a 90 km/h, 241 km a 110 km/h e 197 km a 130 km/h.
Se poi si vuole avere maggiore autonomia o comunque non si vuol rischiare di restare a secco, è possibile montare come optional un generatore di corrente con motore termico che incrementa la capacità di percorrenza fino a 800 km con un consumo di soli 25 litri di carburante. E la cosa ci sembra interessante per pensare oggi con tranqullità a escursioni a medio raggio.
La carrozzeria in fibra è fissata su un telaio tubolare sul quale è stato montato in questo caso solo 1 motore Siemens da 125 kW, però con una coppia costante di 200 Nm da 0 a 5000 g/m. La risposta immediata rivela un accelerazione sprint, tipica della vettura da corsa.
E visto l’uso corsaiolo della vettura, anche le batterie sono più contenute non avendo la necessità di una grande autonomia; in questo modo il peso è contenuto entro gli 800 kg. Pur essendo a propulsione elettrica, il buggy non è silenzioso, anzi il suono che emette è molto simile a quello di una turbina.
La guida di questo buggy a Volt risulta però molto impegnativa, sia per il tipo di risposta dell’acceleratore, sia per l’assenza di sistemi elettronici di controllo trazione, che è solo al posteriore.
Il Trophée Andros, lo ricordiamo, è un challenge di 8 gare su neve e ghiaccio al quale partecipano molti tra i piloti più conosciuti. Nella scorsa edizione c’era Alain Prost su Dacia Duster a svolgere il ruoolo del vincitore, Olivier Panis con una Skoda Fabia WRC, ecc. Quest’anno la prima gara è in Val Thorens il 4-5 dicembre e l’ultima, la super finale, il 5 marzo a Parigi allo Stadio di Francia.