Analizzando i dati principali della Porsche Cayman R, la prima sensazione che sorge spontanea è una sorta di “guerra in casa” più o meno dichiarata nei confronti della 911.
L’ultima nata della Casa di Zuffenhausen infatti è capace di accelerare da 0 a 100 km/h in 4″7/10, tempo migliore rispetto alla 911 Carrera Coupé (che ferma il cronometro a 4″9/10).
E anche in termini di potenza non c’è poi una gran differenza; il flat six 3,4 litri della Cayman eroga 330 CV, il suo omologo 3,6 litri della Carrera 345 CV. D’accordo, la Porsche 911 è un vero e proprio mito della motorizzazione mondiale, ma sarebbe interessare svolgere un confronto con tanto di cronometro tra la Carrera 3.6 e la Cayman R, su un circuito come il Nurburgring.
Qualcosa ci dice che sarebbe la “sorella minore” a vincere; la Cayman ha infatti dalla sua il posizionamento posteriore-centrale del propulsore, in luogo dello schema a sbalzo del retrotreno della 911. E tutto questo comporta una minimizzazione del sottosterzo, cruccio invece di ogni 911, ed una maneggevolezza assai migliore. Maneggevolezza enfatizzata in questa particolare versione dal largo impiego di materiali compositi, che contengono in modo considerevole il peso. Infine, vale la pena ricordare che i famosi 4″7/10 sullo 0-100 km/h si ottengono optando per il cambio automatico a doppia frizione PDK con Sport Chrono Packages.
Sistema che comprende l’utile funzione del Launch Control. Optando per il PDK senza il suddetto pack, il tempo sale a 4″9/10 che diventano 5″ netti se si sceglie il classico cambio manuale. Dinanzi ad una Cayman così estrema, sorge il dubbio che la supremazia in casa della Porsche 911 non sia un dogma poi così incrollabile…