Trenta vetture si sono sfidate all’ombra delle piramidi per l‘ultima tappa della coppa del mondo Cross Country, ovvero il Rally dei Faraoni, competizione che evoca sempre ricordi mitici e favolosi, anche se quest’anno il parco partenti era, purtroppo, piuttosto esiguo. Vuoi a causa della crisi economica, vuoi per il fatto che il Faraoni è un rally attualmente più “calibrato” sui motociclisti che sugli appassionati delle quattro ruote,; infatti vediamo che gli organizzatori attuali, ovvero la JVD, è composta principalmente da ex centauri, quindi ovviamente un occhio di riguardo viene dato ai valorosi sportivi che gareggiano su due ruote.
La competizione egiziana, sviluppatasi lungo un tracciato totale di 2.550 chilometri tutti nel deserto, con partenza alla piana di Giza ed arrivo nella storica El Alamein, ha visto dapprima dominare tra le auto la potentissima Chevrolet Silverado del francese Vigoroux che è però incappata in un capottamento alla seconda tappa ed ha dovuto cedere lo scettro del comando alla “volpe del deserto” ovvero Jean Louis Schlesser che è riuscito a terminare vittorioso il rally nonostante le insidie del nostro bravissimo Maurizio Traglio, quest’ultimo sino all’ultima tappa è andato ad inseguire il buggy blu di Schlesser senza però riuscire nell’impresa di surclassarlo.
Tra gli italiani, oltre all’esperto Traglio si è certamente distinto Tonetti, navigato dal figlio, il quale alla guida di un’indistruttibile Bowler Wildcat ha chiuso al quinto posto assoluto, davvero encomiabile per un pilota che si esercita relativamente poco alla guida di una 4×4 nel deserto al contrario di altri sportivi. La tappa più emozionante è stata l’ultima, in quanto il leader Schlesser è incappato in un disastroso incidente durante l’ultima prova speciale, rischiando così di compromettere tutto il suo rally; fortunatamente il francese è riuscito a ripartire con la vettura semidistrutta ed arrivare al traguardo, mantenendo un’esiguo vantaggio sul Nissan Pathfinder con i colori della Tecnosport di Como e vincendo così il Faraoni 2010.
Il rally, con le sue poche super-stars nell’elenco iscritti, ha però attraversato località magnificenti, quali il deserto bianco e la depressione di Qattara, locations tra le più belle d’Egitto che ha confermato di accogliere come sempre benevolmente il rally nonché trarne uno spunto di carattere economico.
Un vero peccato che il nostro alfiere Maurizio Traglio non sia riuscito per una manciata di minuti a vincere il rally, se lo sarebbe davvero meritato soprattutto per la continua e costante evoluzione del suo Pathfinder Tecnosport, che ora ha davvero raggiunto i livelli che il team lariano ha sempre desiderato; Traglio, da noi sentito durante la gara è al momento ancora indeciso se partecipare alla Dakar o meno, ma è una decisione che dovrà prendere con celerità, visti i tempi stretti per l’iscrizione a tale importante competizione “sudamericana”.
Tra gli altri partecipanti, stranieri ed italiani, vanno ricordati gli Isuzu del Team Saudita e l’Isuzu del team padovano dei Gemelli De Lorenzo, costretti al ritiro già durante la prima tappa per la rottura del cambio della propria D-Max, mentre viaggiavano piuttosto a ridosso dei primi. Una coppia comunque da seguire quella dei gemelli veneti, in quanto per la prossima stagione prevedono un ricca partecipazione al mondiale 2011 a partire dal Rally Abu Dhabi Desert Challenge del prossimo aprile.
a cura di Mimmo Ravaccia
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