Dopo il diesel per camion nel1924, è nel 1936 che la Mercedes 260 D estese l’uso dei motori diesel con iiniezione Bosch alle proprie vetture. A parità di potenza, il consumo si riduceva di un terzo rispetto al modello benzina.
Passando attraverso il common-rail (attraverso il quale viene continuato ol tentativo di attacco al mercato del Nordamerica) in Europa oggi siamo arrivati al passaggio dall’Euro 5 all’Euro 6, che vincola la riduzione delle emissioni di NOx del 50, complici iniettori piezoelettrici e trattamento dei gas di scarico. Obbiettivo, contrastare i NOx.
I sistemi di iniezione devono essere in grado di generare oltre 2.000 bar, con gli iniettori piezoelettrici a fornire fino a otto iniettori per corsa utile in tempi inferiori anche a un millisecondo (il doppio della velocità del suono).
Anche i motori diesel dovranno comunque seguire il fenomeno del downsizing (cilindrate più basse, efficienza più alta), con prospettive di spinta commerciale anche per i 3 cilindri introno a 1,1 litri e potenza di un centinaio di kW.
Il tutto sarà sempre più appoggiato da altre tecnologie, per alzare le prestazioni come le missioni ecologiche. Tra questi:
> Sistema start/stop per spegnere e accendere automaticamente il motore quando il veicolo si ferma
> Gestione termica del motore per ottimizzare la temperatura di funzionamento e mantenerla costante
> Alternatore ad alta efficienza che utilizza l’energia dei freni come fonte per la ricarica della batteria
Aspettiamoci dunque campagne mediatiche forti in tal senso.