Renault: cambiamenti profondi ai vertici
Il management, dalla comunicazione all’intelligence, adotta cambiamenti importanti. Lo annuncia il Consiglio d’amministrazione del Gruppo francese.
Il Consiglio d’amministrazione si è riunito l’11 aprile per esaminare le conclusioni delle due missioni di audit richieste da Carlos Ghosn, Presidente Direttore Generale di Renault e da Philippe Lagayette, Presidente del Comitato conti e audit. Queste missioni sono state condotte dalla direzione dell’audit interno e dallo studio di consulenza Bearing Point presso Renault, dal 14 marzo all’8 aprile 2011.
I due audit hanno smontato in modo preciso lo svolgimento dei fatti che aveva portato alla messa in discussione ingiustificata dei tre manager di Renault. Gli audit hanno messo anche in rilievo la serie di inadempienze e disfunzionamenti dell’azienda soprattutto per ciò che riguarda la supervisione e il controllo delle attività della Direzione della Protezione del Gruppo (DPG).
Il Comitato dei conti e dell’audit si è espresso sul rapporto di Bearing Point. Philippe Lagayette ha esposto al Consiglio d’amministrazione le raccomandazioni del Comitato dei conti e dell’audit, fra cui la sintesi in allegato al presente comunicato.
Carlos Ghosn ha rinnovato al Consiglio d’amministrazione il suo vivo dispiacere riguardo a questi disfunzionamenti e la sua ferma volontà di tirarne tutte le conseguenze per la buona prosecuzione dell’azienda. Ha desiderato dapprima fare il punto al Consiglio sull’avanzamento delle negoziazioni con i manager ingiustamente licenziati relativamente al rimedio al pregiudizio subito.
Indennizzo dei dipendenti
Il Consiglio d’amministrazione ha preso conoscenza delle conclusioni dei lavori del Professore Nicolas Molfessis, docente della facoltà di diritto e professore all’Università Panthéon-Sorbonne, e, delle raccomandazioni di Jean-Claude Magendie, ex Primo Presidente della Corte d’Appello di Parigi, sulla valutazione del pregiudizio morale.
Renault è pervenuta ad un accordo di principio con Michel Balthazard, Matthieu Tenenbaum e Bertrand Rochette. Come convenuto in occasione del Consiglio d’amministrazione del 14 marzo 2011, ogni accordo è stato presentato in dettaglio al Consiglio. Il Consiglio d’amministrazione si felicita dell’esito positivo delle negoziazioni di cui approva, all’unanimità, il regolamento finale.
Inoltre, Renault è pervenuta ad un accordo con Philippe Clogenson riguardo al pregiudizio da lui subito in occasione del suo licenziamento nel 2009. Quest’ultimo rientrerà in Renault a partire dal 2 maggio 2011 in qualità di direttore del business development di Renault Consulting.
Cambiamenti all’interno di Renault
Basandosi sulle conclusioni del rapporto di audit, il Presidente ha informato il Consiglio d’amministrazione delle decisioni riguardanti i cambiamenti nell’organizzazione dell’azienda.
Per quanto concerne Rémy Pagnie, direttore della protezione e sicurezza del Gruppo così come i suoi due collaboratori, Dominique Gevrey e Marc Tixador, saranno avviate le procedure in vista della loro uscita dall’azienda.
Jean-Yves Coudriou, direttore dei quadri dirigenti e Christian Husson, direttore legale, sono sollevati dalle loro funzioni in attesa delle discussioni riguardo al loro futuro.
Lo stesso vale per Laurence Dors, Segretaria Generale, in ragione dell’evoluzione del Segretariato Generale.
Patrick Pélata, direttore generale delegato alle operazioni di Renault, avendo preso conoscenza del rapporto di audit ha richiesto di essere sollevato dalle sue funzioni. Questa domanda è stata accettata. Continuerà a gestire le attività operative correnti fino alla sua uscita da Renault. Gli verranno proposte altre funzioni all’interno del Gruppo costituito dall’Alleanza Renault-Nissan. Carlos Ghosn sottolinea che le competenze di Patrick Pélata restano preziose e costituiscono un vantaggio per il Gruppo.
Mouna Sepehri viene nominata direttore delegato alla presidenza di Renault e supervisionerà le funzioni oggi attribuite al segretariato generale così come la direzione legale. Inoltre, rifletterà sugli insegnamenti da trarre da questa crisi in materia di comunicazione. Entra nel Comitato Esecutivo del Gruppo Renault.
Marie-Françoise Damesin, direttore delle risorse umane, entra nel Comitato Esecutivo del Gruppo Renault.
Inoltre, viene programmato, conformemente alle raccomandazioni del Comitato dei conti e dell’audit:
– di riformare il dispositivo etico e della gestione dei rischi in profondità e in particolar modo di procedere alla nomina, presso il Presidente, di un direttore dell’etica che presidierà il Comitato di etica che sostituirà l’attuale Compliance Committee.
– di trasformare il Comitato dei conti e dell’audit del Consiglio d’amministrazione in Comitato dell’audit dei rischi e dell’etica. La sua missione sarà estesa alla supervisione del Comitato di etica, insieme al Presidente del Comitato delle nomine e della governance.
– di creare una direzione dell’audit e del controllo dei rischi che raggruppi tutte le entità che partecipano alla gestione del rischio.
Direzione della Protezione del Gruppo
Le conclusioni dell’audit pongono la riforma del servizio di sicurezza fra le decisioni prioritarie. La crisi dà a Renault l’occasione di creare una direzione della protezione e dell’informazione esemplare per un gruppo industriale. A tal fine, il Presidente ha informato il Consiglio d’amministrazione della sua decisione di affidare a Alain Bauer, Professore di criminologia al Conservatorio Nazionale delle Arti e dei mestieri e ad Alain Juillet, Senior Advisor dello studio di consulenza Orrick Rambaud Martel assistito da Eric Delbecque, direttore del dipartimento Sicurezza Economica dell’INHESJ, una missione volta a stabilire, dopo un approfondito dialogo con i principali responsabili di questi temi e le istituzioni competenti dello Stato e i loro responsabili, il progetto di riforma dei dispositivi necessari alla protezione del patrimonio dell’impresa.
Il Consiglio d’amministrazione approva quest’iniziativa e apprezza che essa sia condotta in collaborazione con i servizi dello Stato.
Il Consiglio d’amministrazione ringrazia Philippe Lagayette per la cura e la diligenza esemplari dimostrate nella condotta di questo audit. Si felicita dell’impegno preso dal Presidente di mettere in atto senza ritardo le raccomandazioni del rapporto di audit e gli fornisce il suo totale sostegno. Il Consiglio d’amministrazione seguirà con interesse le diverse tappe di questo progetto.
Carlos Ghosn ha dichiarato al termine del Consiglio d’amministrazione: « Questo Consiglio d’amministrazione straordinario gira una pagina dolorosa della storia di Renault. Al di là dei manager coinvolti, tutti i dipendenti del Gruppo hanno sofferto questa crisi. Questa è la ragione per la quale sono stati apportati profondi cambiamenti al fine di ristabilire la fiducia nell’azienda. Patrick Pélata lascerà Renault senza per questo lasciare il Gruppo. Lo ringrazio per il suo operato a servizio di Renault e dell’Alleanza. Le sue competenze restano un vantaggio per il Gruppo. »
Allegato 1 Raccomandazioni del Comitato dei Conti e dell’audit al Consiglio d’Amministrazione dell’11 aprile 2011
Il Comitato dei conti e l’audit si è riunito in 5 riprese tra il 14 marzo e l’8 aprile 2011.
I suoi lavori si sono basati sul funzionamento dell’azienda e non sulle questioni inerenti l’inchiesta giudiziaria.
Ha inizialmente dato incarico, congiuntamente al Presidente del Consiglio d’Amministrazione, al direttore dell’audit interno, di stabilire un rapporto sulla cronologia degli avvenimenti verificatisi fra il 17 agosto 2010 ed il 14 marzo 2011, riguardanti l’inchiesta.
Su questa base, il Comitato ha incaricato lo studio di consulenza Bearing Point di stabilire un rapporto che identificasse i principali disfunzionamenti intervenuti all’interno dell’azienda e presentare le proprie raccomandazioni per porvi rimedio.
Il Comitato d’audit si è espresso il 5 e l’8 aprile sul rapporto dello studio di consulenza, presentando le proprie conclusioni al Consiglio d’Amministrazione attraverso il seguente resoconto.
I principali disfunzionamenti possono essere riassunti come segue:
– Non rispetto delle regole, in materia di allerta tecnica e frode.
Le regole ed il ruolo del Comitato di compliance sono stati ignorati fino a dopo le tre sospensioni. Il modo reale con il quale l’inchiesta è stata istruita è stato deliberatamente nascosto al Consiglio d’amministrazione ed al Comitato d’audit, al quale è stato affermato per iscritto che « a partire dal 30 agosto la lettera anonima di denuncia è stata trattata nel quadro delle procedure interne del Comitato di Compliance in tema di allerta etica ».
– La Direzione dell’audit interno non è stata avvertita, cosa che sarebbe dovuta avvenire trattandosi di una frode.
– Non sorveglianza dell’inchiesta della Direzione di protezione del gruppo.
Né suo dirigente, né i suoi superiori hanno seguito lo sviluppo dell’inchiesta. Gli scritti molto succinti che traducono il risultato dell’inchiesta non sono stati sottoposti ad esame critico reale né del loro contenuto, né delle loro fonti, da parte delle principali persone responsabili delle decisioni delle sospensioni e successivamente dei licenziamenti.
– La formazione delle convinzioni o le decisioni sono state prese da persone in modo informale, senza dibattito contraddittorio organizzato ed associando le competenze necessarie in materia di gestione dei rischi, di conoscenze giuridiche e di risorse umane.
– Il versamento di più di 200.00 euro a delle società non conosciute e per delle prestazioni non precisate sono state rese possibili senza che le regole interne dell’azienda l’abbiano impedito.
Questi disfunzionamenti sono all’origine dei tre errori principali commessi dall’azienda in questo periodo:
– tenere da parte i servizi ufficiali competenti, trattandosi di un’inchiesta detta di spionaggio;
– licenziamento dei collaboratori sulla base di accuse non supportate da prove, senza che fosse possibile rispondervi;
– comunicazione interna ed esterna nel corso di più settimane che non lasciava spazio ad alcun dubbio.
Per evitare il ripetersi di tali fatti pregiudizievoli alle persone messe in causa ed all’azienda, il Comitato d’audit formula le seguenti raccomandazioni :
1 – Il management dell’azienda deve poter affrontare il periodo che si apre essendo il meno possibile penalizzato da questo fallimento collettivo.
Di conseguenza coloro che hanno giocato un ruolo principale nel corso dell’istruttoria dell’inchiesta e/o durante l’ancoraggio della convinzione che si trattasse di un’inchiesta di corruzione, non dovrebbero proseguire nelle loro funzioni. I due rapporti d’audit escludono che il presidente della società appartenga a questa categoria.
Le decisioni riguardanti i quadri dirigenti non appartengono al capo dell’azienda.
2 – Le preconizzazioni dello studio di consulenza BearingPoint dovrebbero essere largamente seguite, insistendo sui punti seguenti:
– Sul piano dello spirito del management, i valori etici e di rispetto delle persone, così come il ricorso al dialogo prima delle decisioni, dovrebbero essere presi in considerazione ed il loro principio rinforzato.
– Sul piano delle procedure, ci sono numerosi ambiti dove bisogna riscrivere in modo più semplice e più chiaro le procedure da seguire, eliminando le contraddizioni risultanti dal loro accavallamento cronologico. Ciò si applica in particolare ai dispositivi di lotta contro la frode, di gestione dei rischi, di protezione del patrimonio, di gestione della crisi, di controllo degli acquisti.
– Sul piano dell’organizzazione:
o Il Comitato appoggia la decisione già presa di riunificare la Direzione Risorse Umane e di posizionarla al livello N-1 rispetto al PDG.
o A questo stesso livello N-1 dovrebbero essere poste la Direzione generale delegata alle operazioni, la Direzione finanziaria e un segretariato generale che integri tutte le funzioni di supporto ivi compresa la Direzione giuridica, ma escluse le funzioni di controllo e di audit.
o Dovrebbero essere direttamente dipendenti dal PDG una direzione dell’audit e la gestione dei rischi, così come un direttore dell’etica, che dovrebbe essere una persona rispettata per le proprie competenze e per la sua esperienza.
Due Comitati, uno dei rischi e del controllo interno, l’altro dell’etica, dovrebbero assicurare che le decisioni in questi ambiti siano prese sfruttando tutta l’esperienza e le competenze necessarie.
Allegato 2
Alain BAUER
Professore di criminologia al Conservatorio Nazionale di Arti e Mestieri.
Senior Research Fellow al John Jay College di Giustizia Criminale di New York ed all’Università di Pechino
Consulente presso il NYPD (New York), del LASD (Los Angeles) e della Sicurezza del Québec
Presidente del Consiglio Superiore della Formazione e della Ricerca Strategica.
Presidente del Consiglio d’Orientamento dell’Osservatorio Nazionale della Delinquenza e delle Risposte Penali
Presidente del Gruppo di controllo delle pratiche di polizia e gendarmeria
Ex Presidente del Gruppo di lavoro sulle pratiche giudiziarie.
Ex Presidente del Gruppo di lavoro sulle pratiche delle dogane.
Membro anziano del Collegio dell’Alta Autorità della Lotta contro le discriminazioni e per l’Eguaglianza (HALDE)
Membro anziano della Commissione Nazionale Consultiva sui Diritti dell’Uomo.
Membro del Comitato d’Onore della Lega Internazionale contro il razzismo e l’antisemitismo (LICRA)
Auditor dell’IHESI
** Alain JUILLET
Nato nel 1942, Alain Juillet si è diplomato presso il Centro di Perfezionamento agli Affari (CPA) /HEC e dell’Université di Stanford (Stati Uniti)
Dopo aver lavorato come ufficiale al primo RCP poi al Servizio Azione del SDECE, lascia la vita militare, dove è attualmente colonnello (H) per occupare dei posti di direzione, poi di direzione generale nelle numerose aziende francesi e straniere, come Pernod Ricard (1969-1985), Jacobs Suchard (1986-88), l’Union Laitière Normande (1988-92), Générale Ultra frais (Groupe Andros, 1992-98), France Champignon (1998-2000) e Marks and Spencer France di cui è Président nel 2001-2002.
Parallelamente dal1978 al 2002 Alain Juillet è Consigliere del Commercio estero della Francia.
Egli diviene Consulente nello Sviluppo d’impresa all’estero ed ingestione della crisi (2002), poi Direttore dell’informazione alla Direzione Generale della Sicurezza Esterna (DGSE) (2002-03).
È nominato alto responsabile incaricato dell’intelligence economica presso il Segretariato Generale della Difesa Nazionale presso il Primo Ministro nel 2004.
Alain Juillet ha insegnato come Professore associato in strategia d’impresa al CPA dal 1988 al 2002, e come responsabile delle conferenze a Scienze Politiche a Parigi.
Insegna anche Intelligence economica all’ENA ed alla Scuola Nazionale della Magistratura.
È stato auditor dell’Istituito degli Alti Studi di Difesa Nazionale (IHEDN) nel 1987-88 e dell’Istituto degli Alti Studi di Sicurezza Interna (Ihesi) nel1989-90.
Presiede la compagnia di teatro lirico l’Opéra Eclaté/festival di Saint Céré da 7 anni.
Oggi è Senior Advisor presso lo studio di consulenza Rambaud Martel dove è incaricato a livello nazionale ed internazionale di contratti, fusioni-acquisizioni, ristrutturazioni, e gestione di crisi.
Alain Juillet è comandante della Legione d’Onore, Cavaliere dell’Ordine nazionale del Merito, delle Palme accademiche e delle Arti e delle Lettere ed Ufficiale del Merito agricolo.