Touareg Rally Marocco
Sfida tra Motoristi d’eccellenza
I recenti avvenimenti che hanno turbato gli equilibri politici di alcuni Paesi del nord Africa, hanno anche fatto slittare a data da stabilire alcuni importanti eventi offroad sulle sabbie del Sahara. Per fortuna il Marocco è stato solo sfiorato da questi episodi e tutti gli eventi in programma dall’inizio dell’anno si sono svolti regolarmente. Tra questi, il Touareg Rallye organizzato dal tedesco Rainer Autenrieth col suo team, una tra le più importanti competizioni amatoriali sulle sponde del Mediterraneo. .(foto cat. Profi Round_Jones).
In un clima di amicizia e convivialità, oltre 200 equipaggi tra moto e auto, si sono dati battaglia per una settimana sugli oltre 2500 km di piste sassose e dune di sabbia alle porte del Sahara. Al momento dell’iscrizione era possibile scegliere se partecipare nella categoria “Profi” oppure “Amateur”. Di fatto le differenze sono poche: qualche prova speciale in meno per gli Amateur e non dover lottare con vetture spesso molto potenti.
Subito dopo lo sbarco dal traghetto che ha portato la carovana a Nador, viene dato il via per la prima tappa, circa 400 km suddivisi in “Prove Speciali” e “Trasferimento” fino alla cittadina di Missour. Poche le difficoltà del tracciato, più che altro un test per verificare la messa a punto del mezzo e la sintonia tra pilota e navigatore, due elementi molto importanti in una gara nel deserto.
La Classifica Profi dopo questa prima giornata di gara vede in testa il Range di Zeller/Vatovec in 8 ore 21 minuti e, a confermare che in queste gare la potenza non è tutto, nella categoria Amateur, il Defender degli inglesi Atkinson/Wilson con un minuto in meno. Il giorno dopo altro tappone di circa 350 km verso Merzouga (Murzuk), punto di riferimento in Marocco per ogni fuoristradista. Le dune che si ergono alle porte della cittadina sono un richiamo irrinunciabile.
I tre giorni che seguono costituiscono la parte clou del Rally, con prove speciali di velocità e di orientamento con molti CP sparsi tra le dune che per i meno esperti sono introvabili. In queste situazioni conta relativamente poco avere un Bowler Nemesis con motore Jaguar o un Desert Warrior con motore BMW X5.
.(foto a sx 1°Profi Amthor_Tiark).
Certo vederli superare le dune con una facilità disarmante è un piacere, con un rapporto peso/potenza favorevole si vola. Però non basta. Bisogna avere una vettura affidabile e un navigatore che non si perde con il GPS, ma anche un pilota con esperienza, che riesce ad individuare il passaggio migliore anche a mezzogiorno, quando non ci sono ombre che aiutano. Dopo il primo giorno di sabbia, balza in testa il Range dei tedeschi Amthor/Tiarks con gli inseguitori più pericolosi a pochi minuti.
Il secondo giorno, caratterizzato dalla suggestiva Partenza in linea ai piedi dell’Erg Chebi, i tedeschi hanno qualche problema e devono cedere il primo posto al Puch G320 dell’austriaco Christof Danner che li distanzia di 13 minuti. Per fortuna sono solo al giro di boa della gara e c’è tempo per recuperare. Come prevedibile, molti si perdono tra le dune, alcuni saltano i CP, altri arrivano fuori tempo massimo prendendosi molti minuti di penalità, praticamente impossibile da recuperare.
Sotto il traguardo dell’ultimo giorno di sabbia transita per primo il Range di Amthor/Tiarks e praticamente con lo stesso tempo i due Desert Warrior, quello dei canadesi Bensadoun/Beaule e dei britannici Jones/Round che con determinazione sono riusciti a piazzarsi tra i primi. Gli ultimi due giorni in Marocco sono praticamente la fotocopia dei primi due, con tappa a Missour e arrivo a Nador per imbarcarsi sul traghetto. .(foto dx 1°Amateur Della Barbera_Simechalle).
Ormai la Classifica Generale non lascia molte possibilità ad eventuali outsiders e l’ultima Speciale in Spagna è soltanto una passerella finale per confermare la meritata vittoria di Amthor/Tiarks con un tempo totale di 49 ore e 57 minuti. Ciò che meraviglia di più è la sorprendente gara del CanAm Commander di Nicolas Min e del Polaris RZR-S della coppia belga Karine Simechalle/Fabrice Della Barbera che hanno vinto la categoria Amateur con un tempo di 49 ore e 47 minuti.
Se questa è la cronaca della gara delle auto, anche le moto meritano di essere menzionate, non solo perché erano presenti in numero ben maggiore rispetto alle auto, ma anche per la fatica che i motard devono quotidianamente affrontare e soprattutto perché l’Italia era rappresentata da 9 centauri che hanno dignitosamente tagliato il traguardo. Nella categoria Profi, vinta dal tedesco Thorsten Kaiser su KTM-EXC525, meritato 19° posto di Giovanni Stigliano su Yamaha VR450F e nella categoria Amateur, 3° posto di Raffaele Bacchi su Beta-525, 5° posto di Mauro Zanca su KTM-690Rally e 18° posto per l’amazzone Vlasta Gregis con la Suzuki DRZ400. .(foto 28°Profi Christina Meyer).
Testo e Foto Paolo Pauletta
CLASSIFICA GENERALE
Profi Auto
1° Amthor/Tiarks (D) Range Rover 49h 57m
2° Danner/Szekeres (A) Puch G320 50h 08m
3° Bensadoun/Beaule (CAN) Desert Warrior 51h 42m
Amateur Auto
1° Della Barbera/Simechalle (B) Polaris RZR-S 49h 47m
2° Nicholas Min (LUX) CanAm Commander 51h 20m
3° Kleer/Kleer (D) Cherokee 62h 03m
Profi Moto
1° Thorsten Kaiser (D) KTM-EXC525 46h 24m
19° Giovanni Stigliano (I) Yamaha WR450F 62h 58m
Amateur Moto
1° Filip Weber (CS) KTM-LC4-690 45h 42m
2° Thomas Stricker (D) KTM 625SXC 47h 20m
3° Raffaele Bacchi (I) Beta 525RR 51h 23m