– Bosch a Bari, la più grande industria automotive in Puglia, inaugura l’impianto fotovoltaico.
– 14.000 mq di pannelli solari, 1,4 MW di potenza di picco, 4,4 milioni di euro investiti.
– Obiettivo del Gruppo Bosch: aumentare l’efficienza energetica prodotta da fonti alternative in tutti gli stabilimenti.
Aumentare l’efficienza energetica e la quota di energia prodotta da fonti alternative è un obiettivo condiviso dal Gruppo Bosch che, entro il 2020, intende ridurre del 20%, rispetto al 2007, le emissioni prodotte da tutti gli stabilimenti nel mondo. Per questo motivo, nel 2010 la multinazionale tedesca ha investito 8 milioni di euro a livello europeo per la realizzazione di impianti fotovoltaici nei siti produttivi del Gruppo. Grazie alla posizione geografica favorevole e all’ottima esposizione dei tetti verso sud, il complesso industriale Bosch di Bari è stato scelto come progetto pilota.
“Il sito produttivo di Bari è modello e prova concreta dell’impegno del Gruppo Bosch per l’ambiente” ha dichiarato Dieter Wohlfarth, Direttore Finanziario dello stabilimento di Bosch a Bari. “Questo impegno trova riscontro non solo nei nostri prodotti sicuri, economici e puliti, ma anche negli stabilimenti dove i prodotti vengono realizzati” ha concluso Wohlfarth. Con oltre 2.000 collaboratori il sito Bosch di Bari è la più grande industria automotive in Puglia.
Ad oggi i pannelli fotovoltaici occupano una superficie totale di 14.000 mq e sviluppano una potenza di picco di 1,4 MW. “Bosch ha investito nel progetto complessivamente 4,4 milioni di euro”, ha affermato Rupert Hoellbacher, Amministratore Delegato e Direttore Tecnico dello stabilimento. “Intendiamo continuare in questa direzione e stiamo già valutando un’ulteriore estensione dell’impianto” ha concluso Hoellbacher. L’obiettivo è produrre il 10% del fabbisogno energetico dello stabilimento con energia proveniente da fonti rinnovabili.
Accanto all’utilizzo dei pannelli fotovoltaici, sono numerose le iniziative e le misure prese dalla sede volte a ridurre i consumi di energia elettrica. Attraverso un’analisi sistematica dei consumi energetici di ogni linea produttiva si è riusciti, infatti, a ridurre del 20% le emissioni di CO2 (5.100 tonnellate di CO2 prodotte nel primo trimestre 2011, contro le 6.500 tonnellate prodotte nel 2010).