Fiat sale al 52% di Chrysler
La scalata per 500 milioni $
Il Tesoro americano è uscito dal gruppo Chrysler per dare spazio al Gruppo Fiat. Sergio Marchionne, AD di Fiat Group e anche di Chrysler, ha raggiunto l`accordo per il quale ha sudato le sette proverbiali camice. Un missile terra-aria, pochi scrupoli e, ammettiamolo, davvero bravo.
Per far conquistare a Fiat un altro 6% del capitale di Chrysler, serviva rimettere sul tavolo (almeno quello virtuale) 500 milioni di dollari. Con questo accorso il governo esce definitivamente dalla Casa automobilistica USA e passa il maggiore controllo a Fiat, che salirà al 52% del capitale. L’ufficializzazione del passaggio di consegne è valso ai titoli di Piazza Affari un balzo di oltre il 4% per Fiat e del 2,6% per Fiat Industrial
Barack Obama si è recato in Chrysler per dare la notizia, a supporto dell’amico Sergio Marchionne (foto). Hanno vinto la scommessa, e Marchionne non ha mancato di lanciare i suoi segnali tipo: “L’Italia si deve adeguare al mercato, altrimenti le alternative non mancano
Tutto è avvenuto in tempi rapidi, senza lasciare tantospazio ai sentimentalismi. Questo è business industriale, e Marchionne, nel bene e nel male, si è dimostrato un maestro del marketing. Anche oltre le aspettative.
Fiat aveva l’opzione per aggiudicarsi la percentuale Chrysler, a patto del rimborso del prestito da 7,6 miliardi di dollari concesso dai governi americano (5,9 miliardi) e canadese (1,7 miliardi), nel quadro del piano di salvataggio.
Prestito rimborsato in anticipo e quindi rialzo nella partecipazione dal 30 al 46% del capitale, adesso salito al 52%. Chrysler salva, anzi tornata in attivo dopo cinque anni, e Fiat che si rafforza ulteriormente. «Loperazione di oggi non permette solo alla Fiat di rafforzare la propria posizione in Chrysler, ma accelera anche il nostro progetto di integrazione, mirato a creare un costruttore globale, efficiente e competitivo – ha commentato lamministratore delegato di Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne -. Laccordo raggiunto è valso il senso di gratitudine e rispetto da parte degli americani; le polemiche sono solo in Italia. Dobbiamo cambiare” – sentenzia Marchionne.
John Elkann, presidente di Fiat ed erede della dinastia torinese, è quasi soddisfatto: «Continueremo a sostenerli per rafforzare ulteriormente questa storica allenza e costruire, insieme, un gruppo automobilistico internazionale, capace di competere con i migliori sul mercato dellauto» – ha dichiarato.
Adesso si passerà a saggiare la questione sulla quota del fondo Veba gestito dal sindacato metalmeccanico United Auto Workers (Uaw), che detiene un buon 46,5 per cento di Chrysler. L’obbiettivo Marchionne è trovare la strada per arrivare al 70-75%. Fiat potrà esercitare lopzione dal luglio 2012 al 31 dicembre 2016. LIpo, cioè lacquisizione dei diritti sulla quota Veba lascia quindi una certa libertà sui tempi e i modi del collocamento sul mercato
Intanto, il passaggio del 6% del capitale dal Tesoro americano a Fiat dovrebbe chiudersi entro un paio di mesi, previa approvazione delle autorità antitrust.
Fabrizio Romano
06/06/2011 – 16:53