Diventano più rigidi i criteri di attribuzione della firma ambientalista.
Accanto all’impegno sulla gamma di veicoli elettrici, Renault punta sulla strategia per ridurre l’impatto dell’automobile in ogni fase del suo ciclo di vita. A quattro anni dall’istituzione della firma ambientale eco2, Renault rende più rigidi i criteri di attribuzione della firma eco2.
I parametri per la selezione dei veicoli Renault e Dacia più economici e più ecologici diventano i seguenti:
• Produzione in una fabbrica certificata ISO 14001 (criterio non modificato);
• Emissioni inferiori a 120 g CO2 /km (al posto di 140 g) o compatibilità con gli agrocarburanti;
• Quantità di materie plastiche riciclate superiore al 7% della sua massa totale di plastica (al posto del 5%) e valorizzazione del 95 % della propria massa a fine vita.
Un veicolo emblematico che porta le stellette di questa politica ambientale è la Twingo dCi, le cui emissioni di CO2 in fase di utilizzo sono passate, in due anni, da 104 a 90 g/km (riduzione di oltre il 13%).
I valori dell’impegno anti-inquinamento – L’impronta carbone rappresenta la quantità di gas a effetto serra emesso in ciascuna delle tappe del ciclo di vita dell’automobile, dell’estrazione della materie prime alla fine della vita del veicolo.
Nel quadro del piano strategico Renault 2016 – Drive the Change, il Gruppo francese si è punta a ridurre la sua impronta carbone del 10% entro il 2013 e di un ulteriore 10% tra il 2013 e il 2016.
Nel contesto prosegue il lavoro per la riduzione delle emissioni di CO2 dei propri veicoli: dai 135 g/km di oggi, la gamma europea di Renault dovrebbe passare mediamente a 120 g/km nel 2013 fino a meno di 100 g/km nel 2016.
Questa politica si è vista ricompensata dalla classifica emessa dall’ONG britannica Environmental Investment Organisation (EIO), che posiziona Renault al vertice fra le imprese automobilistiche con il minor media di emissioni di CO2 in Europa.