60° Incontro con la Stampa Automotive Internazionale
Un appuntamento importante per Bosch, che ha fatto il punto e scommette sulla ricerca come elemento trainante nella crescita del settore automotive. Mission: abbattere i consumi e alzare la sicurezza.
L’industria automotive sta vivendo una fase dinamica, evidentemente specie per Bosch, che come big di questo settore, deve giocare da protagonista la partita di questo cambiamento.
La Divisione Tecnica per Autoveicoli del Gruppo Bosch prevede di raggiungere, nel 2011, un fatturato di 30 miliardi di euro. Questo risultato è, perlopiù, frutto delle innovazioni tecnologiche per contenere i consumi e ridurre il numero di incidenti. E’ dichiarato anche un rialzo dei collaboratori impiegati dalla divisione: entro fine anno saranno 177 mila, 10 mila in più del 2010. L’area Asia-Pacifico è quella dove è stato registrato l’aumento più consistente dei collaboratori. Considerate cruciali nel consolidamento del business rimangono le attività di Ricerca e Sviluppo, portate avanti da oltre 26.000 tra ingegneri e tecnici. Di questi, a inizio anno, uno su due lavorava in Germania, e quasi uno su tre era basato in Asia. Nel 2011 la Divisione Tecnica per Autoveicoli ha in programma di investire in Ricerca e Sviluppo 3,2 miliardi di euro (come il “ritocco” a una finanziaria italiana).
Come dichiarato Bernd Bohr, Presidente della Divisione Tecnica per Autoveicoli: “La forza innovativa a sostegno del settore automotive supporterà attivamente il cambiamento profondo che si sta affrontando”,
Due saranno le macro aree dove Bosch intende principalmente concentrarsi: i consumi dei motori endotermici da tagliare del 30%, complice una crescita del 10% annuo fino al 2015 nella commercializzazione dei sistemi common-rail. Per i sistemi a benzina la crescita entro il 2013 contempla invece un massiccio ricorso alla turbo compressione di ultima generazione per mantenere alte le prestazioni pur con il ridimensionamento delle cilindrate.
Nella lotta per il contenimento dei consumi, Bosch punta pure dul contributo di un’altra soluzione tecnologica il sistema Start/Stop. Nel 2011 fornirranno oltre 2,6 milioni di sistemi Start/Stop in tutto il mondo.
A prescindere dal continuo miglioramento del motore a combustione interna, il futuro secondo Bosch appartiene al motore elettrico. Anche se lo sforzo porta con sé un aumento dei costi, il know-how offre la possibilità di produrre parti in economia di scala e favorire la suddivisione dei costi.
Previsione: anche se il motore a combustione interna dominerà fino al 2020, la mobilità elettrica si affermerà progressivamente nel lungo termine. Su un totale globale di circa 104 milioni di veicoli di nuova produzione nel 2020, secondo Bosch ci si può aspettar di vedere circa 3 milioni di veicoli elettrici e ibridi plug-in e circa 6 milioni di auto ibride. Dal 2025 in poi, le soluzioni elettriche cresceranno ulteriormente in termini di volume.
Ogni anno investono circa 400 milioni di euro nell’elettromobilità e nei veicoli ibridi (protagonista la sede Hildesheim in Germania). In tal senso, in Europa stanno sviluppando una forte joint venture con Daimler AG per sviluppare e produrre motori elettrici per veicoli elettrici. Dal 2012, questi motori equipaggeranno i veicoli elettrici sotto i marchi Mercedes-Benz e Smart. Bosch sarà, inoltre, responsabile della commercializzazione di questi motori per altre case automobilistiche.