L’americano Ben Spies si invola subito con la sua Yamaha tinteggiata per l’occasione celebrativa. Su una pista che gli piace dai tempi in cui dettava legge e lezioni in Superbike, il texano si esalta e mantiene ritmi da record fino al traguardo. Perfino le due Honda dietro desistono dopo un po’ dal tentativo di inseguirlo: Stoner – “Dopo i primi giri ho provato, ma poi ho capito che avrei dovuto prendere troppi rischi, Spies era perfetto e volava” – e Dovizioso, che si preoccupa di tenere la terza posizione.
Tanto dietro c’era il vuoto olteconfine, dopo che Simoncelli (Honda Gresini)i, forte della pole, andava a combinare un altro disastro; e subito, in partenza, quando per cercare di passare d’azzardo la Yamaha di Lorenzo andava a perdere il controllo della moto e si portava a rovistare il terreno anche lo spagnolo. Il quale, già inacidito per i trascorsi, se l’è presa parecchio, fino a dire con la bile in mano “Simoncelli è un incoscente. Se gli volete bene, o gli fate cambiare mestiere, oppure qualcuno gli spieghi che questo è uno sport pericoloso. La mia considerazione per lui è zero”.
In realtà anche altri si sono trovati a rotolare al primo giro, il che rimette i punti domanda sul discorso gomme, che faticherebbero ad andare in temperatura. Bridgestone darà la sua risposta.
Intanto, ad avere tratto vantaggio dalla riduzione dei piloti in gara è stato Valentino Rossi, che ha portato la sua nuova Ducati 11.1 al quarto posto. Ma i tempi del cronometro dicono che dovrà lavorare duro col suo team.