Birò: furbizia “estrima”
Intervista a Matteo Maestri, Presidente di Estrima, l’italiana dei quadricicli elettrici.
Quanto paga la furbizia alla guida? “Molto se va a braccetto con il senso civico. Città congestionate e maleodoranti, prima o poi, costringeranno il cittadino a un cambio di svolta per salvare nervi e salute. E potrebbe essere il momento dei sacrifici improrogabili. Per il momento si “vivacchia”: chiudere i centri storici? Ci espongono alle risate del pianeta intero: i recenti dati di certi comuni ridondanti di permessi di invalidità ingresso nelle “zone proibite” sono un trionfo di “furbizia”. Sì, ma all’italiana! L’Eco Pass a Milano? Più utile alle casse del comune che alla salute dei milanesi visto che l’Europa ci ha già fatto notare che abbiamo un talento speciale nello sforare i limiti di inquinamento oltre il consentito”.
C’è chi cerca di fornire un’idea per aumentare la praticità degli spostamenti, viaggiare più sicuri rispetto allo scooter e dimostrare un po’ di coscienza ecologista. Il Birò, prodotto dalla Estrima di Pordenone, è un veicolo furbo. Non è un’auto, non è una due ruote.
In medio stat virtus”, esattamente la posizione del Birò.
Facciamo una chiacchierata con Matteo Maestri, Presidente di Estrima.
Come stanno andando le vendite di Birò?
“Siamo molto soddisfatti. Estrima è nata nel 2008 e attualmente il progetto Birò coinvolge solo 10 persone. Il Birò ha iniziato la commercializzazione a metà 2009 al ritmo di un esemplare alla settimana. Nel 2010 ne abbiamo venduti oltre 500 e attualmente l’azienda, che si sostiene solo con le proprie forze, è già in utile. Fino a oggi sono stati venduti 600 pezzi in tutta Italia e la rete di vendita sta crescendo”.
Un veicolo così particolare, quanto piace agli italiani?
“In un mercato ancora così poco sviluppato e nei cui confronti non c’è ancora un grande interesse, non è un risultato da poco. Inoltre è il veicolo elettrico più venduto in Italia. Il Birò crea interesse perché è una via di mezzo tra scooter e automobile. In questo modo dà il beneficio dello scooter, soprattutto a chi lo utilizza in termini di praticità piuttosto che per amore delle due ruote, ma con i vantaggi tipici di un veicolo a quattro ruote: chiuso in un abitacolo, con una maggiore sicurezza nel traffico e con la possibilità di stivare un apprezzabile volume di carico rapportato alla tipologia del mezzo. Non è solo un veicolo elettrico, ma anche uno scooter a quattro ruote”.
Qual è il cliente di Birò?
“Chiunque, per senso di praticità, utilizzi in città uno scooter. Se deve percorrere, tutti i giorni, 30 o 40 chilometri prevalentemente nel traffico, è molto meglio li percorra con un Birò che con uno scooter qualsiasi. Arriva a destinazione sicuro, “asciutto”, rilassato. I clienti principali sono i privati o le piccole aziende, che lo utilizzano per piccoli spostamenti o attività commerciali. Stiamo attualmente lavorando anche per diffondere il Birò nel settore pubblico, dove non è ancora molto diffuso. Esiste, attualmente, un’iniziativa di car-sharing molto interessante nella città di Pordenone”.
Ma a Pordenone il Birò fa la differenza sul traffico?
“In Friuli Venezia Giulia i livelli di traffico non raggiungono le punte di altre città d’Italia. A Pordenone è possibile guidare il Birò gratis per 90 minuti nel centro storico. L’utente può parcheggiare l’auto appena fuori dal centro, prendere Birò e girare comodamente per la città. Dopo il 90° minuto viene applicata una tariffa. Sono convinto che se a Milano o a Roma, comunemente molto trafficate, venisse sviluppata una simile iniziativa, ad esempio al di fuori delle stazioni della Metropolitana o della ferrovie, sarebbe la rivoluzione della mobilità urbana”.
Veicolo sfizioso o veicolo utile?
“Birò è un veicolo estremamente utile per gli spostamenti quotidiani. I nostri clienti, che normalmente vivono in periferia, utilizzano il loro Birò tutti i giorni per viaggiare in zone caotiche del centro, dove non c’è parcheggio, dove c’è sempre coda. Di fatto, sostituisce il mezzo pubblico o una due ruote”.
Quanto vale la praticità di Birò?
“Il Birò è un prodotto made in Italy, interamente costruito in casa, a Portogruaro. La nostra è un’azienda sufficientemente piccola per essere elastica di fronte alle richieste dei clienti. Viene venduto dai nostri dealer a 7.990 euro comprensivi di Iva. Nel mondo dei veicoli elettrici con quattro ruote è un prezzo eccezionale, al pari di uno scooter di grandi dimensioni.”
Parliamo di carica elettrica, lalimentazione di Birò.
“Le batterie al piombo che equipaggiano Birò possono essere utilizzate per un numero di cicli variabile tra 250 e 400, il che significa che andrebbero di norma cambiate ogni due o tre anni. Crediamo fermamente nel piombo. Perché è una produzione di massa e perché offre non pochi vantaggi rispetto alla tecnologia del litio: quest’ultimo è molto più pesante e ha bisogno di un tempo ragionevole per una ricarica”.
Significa che non vedremo mai un Birò con le batterie al litio?
“Nel momento in cui l’autonomia garantita da Birò è perfetta per l’uso in città e il tempo di ricarica è riservato alle ore notturne, crediamo non sia necessario scomodare il litio, più costoso e meno industrializzato”. “Del resto, non vogliamo legare il cliente a soluzioni tecniche che può trovare solo da noi. Per scegliere l’equipaggiamento di batterie che utilizza Birò ci siamo rivolti al mercato. Il componente è totalmente standard, facilmente reperibile e facilmente inseribile, una esaurito il ciclo di vita, nella normale catena di smaltimento”.
E così semplice e pratico che non occorre una gamma variegata…
“Esiste un solo modello di Birò, che si può arricchire con molti accessori. Dalla configurazione iniziale, aperta, il Birò si può trasformare, a poco a poco, in un’auto: ci possiamo aggiungere le porte, il riscaldatore, la radio, il portapacchi…”
E se l’utente preferisse il noleggio?
“Oltre alla vendita i nostri concessionari possono stabilire con il cliente una formula di noleggio. Non offriamo il noleggio delle batterie. Questo perché crediamo che il costo di Birò, e dell’accumulatore di energia, sia tranquillamente sostenibile dall’utente. Dal momento che il costo delle batterie, al contrario dei costruttori di auto più grandi, non incide molto nel costo complessivo, pensiamo che non sia necessario offrirle a noleggio”.
Cosa ci riserverà Estrima nel futuro di Birò?
“Stiamo studiando nuove soluzioni per migliorare l’autonomia e la capacità di carico ma sempre ruotando attorno al concetto principale della nostra idea. Birò è un veicolo concepito per la mobilità urbana, a metà strada tra uno scooter e un’auto. Poiché pensiamo che la mobilità urbana necessiti di un nuovo scenario, con Birò vogliamo proporci come promotori del cambiamento. Non ci sposteremo da questo segmento e da questo obbiettivo. Proporremo al mercato nuove versioni, nuove carrozzerie, ma l’idea di base non si modificherà”.
Alvise Seno
10/06/2011 – 22:46