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Baja Aragon 2011

Pietre e siepi le trappole nella sabbia.

 La quarta prova del campionato FIA Cross Country si è svolta in terra ispanica, come tradizione vuole. La partecipazione di concorrenti è stata interessante; 143 partenti tra auto, moto, quad, e camion; un piacere da seguire, con ln’organizzazione della Octagon messa a punto.- (Sopra, la BMW di Campo, vincitore).

 Ritrovo base: Alcañiz, Motorland, per le verifiche tecniche e per il prologo, 6 km interamente all’interno del circuito corsaiolo noto al mondo sportivo anche per le gare del campionato mondiale Moto GP.

 Tra i partecipanti, vari italiani, che hanno preso parte a questa kermesse, unitamente a molti iberici e baja-racer di altre varie nazionalità, tra cui il giovanissimo egiziano Tarek El Erian, solo 23 anni, tanti soldi e prima esperienza di guida in 4×4 fuori dai confini del suo paese. Il pilota arabo, sulla vettura porta alcuni sponsor e adesivi che inneggiano ai cambiamenti ed alla rivoluzione, ma sembra avere ancora le idee un po’ confuse nello spiegarci i valori e le motivazioni; ma è determinato. Entusiasmo che non cala nemmeno dopo una prima tappa molto impegnativa per lui, non abituato al tipo di terreno dove si svolge ls Baja Spagna, così si dice meravigliato che qui oltre alla polvere, si corra in mezzo alle pietre, dove la macchina sussulta e gratta, in piste strette che si contrappongono allo spazio nel deserto tra le dune, e poi persino in mezzo agli alberi, per lui cosa da non credere, in Egitto non è abituato.

La Baja Aragon 2011, edizione ventotto, ha attraversato la terra d’Aragon, coinvolgendo anche la provincia di Teruel. Un paesaggio affascinante dove per 4 giorni una colorata carovana di veicoli si è data battaglia. Il prologo ha determinato l’ordine di partenza della prima prova speciale. Sabato e domenica un percorso con due settori selettivi: un primo trasferimento di 65 km sino a Teuste, poi 151 km di prova cronometrata, un secondo trasferimento sino al Pavillon Principe Felipe di Zaragoza per l’assistenza, quindi un secondo trasferimento a Perdiguera per la seconda prova cronometrata di 131 km.

 Gli italiani al via erano ben 16 tra auto e camion, oltre ad un equipaggio misto italo-romeno. La competizione non è stata positiva per tutti i nostri portabandiera; infatti mentre Maurizio Traglio (foto a dx) ha dimostrato ancora una volta il suo talento, ottenendo l’undicesimo assoluto, ci sono stati molti equipaggi che hanno accusato danni o problemi fisici, costretti ad abbandonare la disputa. Tra questi De Nora Michele e Sergio Secchi, con la Toyota; Sergio si è sentito male durante la seconda prova cronometrata del primo giorno. Problemi meccanici invece per Alex De Angelis, per rottura del motore del suo Pajero. Altri ritiri in casa R Team, con Musacchia navigato per l’occasione dalla brava Monica Buonamano, poi Totani, che ha sbriciolato il cambio e ha dovuto arrendersi a soli 25 km dalla fine della gara. Poi Caporale e Toro costretti al ritiro ee Giovanni Manfrinato, accompagnato da Maurizio Barone alla sua prima esperienza di co-pilota, che hanno mantenuto una buona andatura sino all’ultima prova speciale, quando dopo circa 50 km hanno rotto un braccetto della sospensione posteriore ed hanno visto nulli gli sforzi dei giorni precedenti.

Un plauso va all’equipaggio parmense Mora/Lattanzi che sono riusciti a portare a termine la gara anche se nelle retrovie, soprattutto se si considera che delle 28 edizioni Mora ne ha disputate ben 20.

 Una coppia particolare, padre e figlio, a bordo di due veicoli Nissan (prima volta per il figlio). Maurizio Traglio, alle spalle una carriera unica, il suo nome evoca già un’ enormità di ricordi; per questa edizione della Baja Aragon, il Patron di Tecnosport torna ad essere navigato dall’amico e fedele compagno di tante avventure Maurizio Dominella, a bordo di una Nissan Pathfinder che fa la sua figura. Quindi il gene, Lorenzo Traglio, soli 26 anni, che dal papà ha ereditato la passione per i motori e parte per una carriera tutta nuova, seduto tranquillo al volante della Nissan Patrol, navigato per l’occasione da Di Persio, capace copilota, che certamente ha saputo dargli tutti i consigli lungo il tracciato della Baja Aragon.

 A fine competizione la soddisfazione di padre e figlio è notevole, Maurizio Traglio ha sofferto lungo il percorso diverse forature, ben 3 e quindi ha totalizzato alcuni minuti di penalità, e ciò nonostante ha concluso all’undicesimo posto assoluto e primo degli equipaggi italiani; mentre Lorenzo ha portato a termine una delle competizioni che nel circuito del mondiale è tra le più dure.

 A spuntarla, la scuderia BMW X Raid con uno dei 3 veicoli messi in campo: due Bmw ed una Mini, ma non con gli stessi piloti ed equipaggi presenti al Silk Way Rally. Qui i colori erano prevalentemente portoghesi, fatta eccezione per il veicolo di Leonid Novitsky  – (foto qui a sx)

 L’altra squadra che si è fatta notare è stata quella olandese che ha schierato 4 Mitsubishi Lancer evo, decisamente combattive, tanto che Ten Brinke, navigato dal francese Boumel ha conquistato il secondo gradino del podio, dietro ad un Felipe Campos su BMW decisamente competitivo.

 Leonid Novtskiy, invece, ha dovuto rallentare per problemi all’impianto frenante ed, inoltre, nell’ultima prova cronometrata della domenica ha bucato addirittura tre volte, così, dopo i primi due cambi di ruota, per la terza ha dovuto attendere il passaggio del compagno di squadra a bordo della Mini Bernardo Moniz.

Altre informazioni dettagliate, sul sito www.bajaspain.com

A cura di Mimmo Ravaccia

Classifica di vertice

1 Felipe Campos (Portogallo) BMW
2 B Ten Brinke (Olanda) Mitsubishi Lancer
3 E Loon (Olanda) Mitsubishi Lancer
4 Zapletal (Rep. Ceca) BMW
5 E Wevers (Olanda) Mitsubishi Lancer
6 Casuneau (Romania) Mitsubishi Evo
7 L novitskiy (Russia) BMW
8 Moniz Maia (Spagna) Mini
9 G Huzink (Olanda) Mitsubishi Lancer
10 Schlesser (Monaco) Buggy
11 M. Traglio (Italia) Nissan Pathfinder
 

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