Casa+Mobilità: la scommessa ambientale Toyota
Toyota punta all’architettura eco sostenibile per abbracciare anche la mobilità ambientalista. Fulcro, la connessione intelligente delle nuove tecnologie.
Il colosso automobilistico Toyota estende all’architettura la sua “battaglia” per la riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti. In Giappone, nei distretti di Higashiyama e Takahashi di Toyota City sono state completate le prime case modello ‘smart house’, a basso impatto ambientale, in vista del collaudo dei sistemi di gestione energetica.
Il Ministero Giapponese dell’Economia, del Commercio e dell’Industria (METI) ha varato nel 2010 un progetto dimostrativo per Sistemi Energetici e Sociali di Nuova Generazione per la creazione di una Società a basse Emissioni di anidride carbonica (CO2). L’area di Toyota City è stata selezionata nel mese di Aprile 2010 come area dimostrativa del Progetto per sostenere lo sviluppo di attrezzature e sistemi informativi destinati al collaudo del programma.
Lo scopo base del progetto è il conseguimento di un utilizzo energetico ottimale a livello collettivo, concretizzato attraverso alcuni obbiettivi: ottimizzazione del consumo energetico domestico, compatibilità tra conservazione ambientale e sSoddisfazione dei cittadini e creazione di sistemi di traffico a basse Emissioni di Co2.
Il 2011 è l’anno del collaudo – Lo scorso 3 giugno sono partite le vendite delle abitazioni “eco sostenibili” e il prossimo settembre inizieranno i collaudi. In ogni casa, un sistema HEMS collegherà i dispositivi di produzione energetica (celle fotovoltaiche, celle a combustibile, ecc.) e gli accumulatori di carica (batterie domestiche, scaldacqua EcoCute a pompa di calore, ecc.) presenti in casa ai veicoli PHV ed EV di nuova generazione e agli elettrodomestici intelligenti, per ottimizzare e rendere possibile la visualizzazione di domanda e richiesta energetica e controllare i dispositivi domestici individuali
Gestione ottimizzata – Verrà effettuato un vero e proprio lavoro di distribuzione coordinata al fine di bilanciare l’offerta e la domanda collegando abitazioni, negozi, scuole ecc. con lo scopo di ottenere una produzione locale che soddisfi le esigenze delle rispettive regioni ma in modo attivo: informando gli utilizzatori sui loro consumi e incoraggiandoli a utilizzare meno energia, veicolando l’energia in eccesso verso utenze che richiedano una quantità maggiore in determinate fasce della giornata o per determinati usi. Nell’ambito del progetto sarà testata anche la fornitura V2H: le batterie dei veicoli possono immagazzinare l’energia in eccesso non utilizzata dalle abitazioni e dalla comunità in generale, contribuendo così a un utilizzo ancora più efficiente. Al contrario, in caso di emergenza, le batterie andrebbero a sostenere l’autonomia energetica regionale agendo come fonti di energia mobili.
Autore/i: Alvise Seno Pubblicazione: 06/07/2011 – 11.07 |