Il raggruppamento marchiato Fiat-Chrysler sembra potersi fare portatore di buone notizie dopo un secondo trimestre “significativo” come ha voluto definirlo l’AD Sergio Marchionne. Tanto che sono stati rivisti, al rialzo, i target preventivati per il 2011.
I numeri che lo mettono di buon umore e da sventolare indicano 1,7 miliardi di utile netto e unna liquidità di 18. Ci sono però anche 5,5 miliardi di indebitamento da saldare.
L’umore di Marchionne è trainato anche dalla crescita di Chrysler, che dopo il rating ottenuto consolida i conti chiudendo il secondo trimestre con +3,2 miliardi, da aggiungere alla decina di Fiat con meriti anche delle vendita della Giulietta).
Tutto, in sostanza, serve per proseguire dritti come un palo verso la successiva tappa frutto della fusione: il varo di una squadra a guidare il Gruppo italo-americano, nonché per ribadire che il Gruppo vuole continuare a investire molto sul Paese Italia e sulla modernizzazione della sua industria, vuole rispettare gli impegni ma non si farà coinvolgere o accetterà rinegoziazioni di contratti e opzioni già decise.; “l’investimento da 700 milioni è già partito e a Pomigliano non si farà nessun passo indietro, e neppure altrove” ribadisce il Marchionne pensiero.
Anzi, Marchionne infila nel discorso la solita puntina intimidatrice, alla sua maniera, forse utile, forse no, dipende dai punti di vista: “Sarebbe un peccato se il sistema ci costringesse ad abbandonare. Queste opportunità non arrivano tutti i giorni”.
I prossimi obiettivi Fiat sono ora di scalare ulteriormente Chrysler, per arrivare al 58,5% entro il prossimo semestre, ma nelle mire di Marchionne compare pure un futuribile 70% (con opzione sulla quota Veba.
Ai brindisi di Marchionne però le borse sono rimaste ancora freddine (Fiat -4,46%), causa le previsione di aumento dell’indebitamento per fine anno.
Fabrizio Romano
29/07/2011 – 12:14