In vena di Magie Hamilton, che due giorni prima sottovalutava la sua McLaren non vedendo chance competitive, e poi trova nel week-end la polverina magica, composto della sua migliore grinta potenziata dal lavoro incessante della sua squadra. Risultato, un motore siluro e un assetto che gli fa fare il miglior giro con le gomme medie-dure. Quasi miracolo rispetto al compagno e predestinato Button, che col suo team pare invece essersi preso un week-end alla camomilla.
Webber alla fine ha giusto il merito di non perdere troppo, e riuscire a tenere una Red Bull sul podio.
Più grave, quasi imperdonabile, è invece l’errore al pit-stop Ferrari, praticamente in pit-lane, nel cambio gomme di Massa, che ogni tanto si ricorda che deve fare il campione, ma poi deve mandare giù il rospo di perdere il quarto posto a vantaggio di Vettel per il più veloce cambio gomme della Red Bull, senza averne colpa. Motivazione.. perdere un dado in quel momento, in quella situazione, non è roba da team Ferrari, anche perché l’incespicare ha fatto guadagnare punti a un Vettel altrimenti quinto.
Onori a Rosberg, che ha ancora dimostrato che se avesse un monoposto più competitiva di quanto riesce a offrire oggi Mercedes potrebbe tranquillamente stare con la testa del gruppo. E anche a Schumi, che dopo l’errore girandola ha ripreso orgogliosamente le posizioni.
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