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Traffico triplicato in 40 anni

In Italia, dal 1970 al 2010, la densità dei veicoli è aumentata da 81 a 225 per chilometro.

 Secondo uno studio dell’Osservatorio Autopromotec in Italia, dal 1970 a oggi si è manifestato un incremento della densità di veicoli per chilometro del 178%: da 81 a 225. La quantità di autoveicoli presenti sulle strade italiane, in generale, è cresciuto del 271% passando dagli 11.132.692 del 1970 ai 41.317.658 del 2010. L’Italia, con questo dato, si conferma come uno dei paesi con la più alta concentrazione mondiale di autoveicoli.
A fronte di questo, il nostro Paese non ha saputo fornire un pari adeguamento delle infrastrutture. Infatti autostrade, strade statali e provinciali complessivamente considerate negli ultimi quarant’anni sono aumentate solo del 34%.

 La nostra rete di strade

 La rete stradale italiana (escludendo le strade comunali) ha un’estensione complessiva pari a 183.705 km, così ripartiti: 6.629 km di autostrade, 19.291 km di strade di interesse nazionale (strade nazionali) e 157.785 km di strade regionali e provinciali. In rapporto al parco circolante emerge come questi dati, secondo Autopromotec, rivelino un grave ritardo: la rete, infatti e insufficientemente estesa e anche alquanto vecchia. La maggior parte delle strade su cui circoliamo tutti i giorni, infatti, è stata realizzata nel periodo del boom economico, periodo che va dall’immediato dopoguerra agli anni settanta. Nondimeno c’è un altro particolare da considerare: le esigenze dell’autotrasporto merci, in costante crescita: in Italia l’88,3% delle merci viaggia su strada. L’ammodernamento della rete viaria è fermo da anni, soprattutto nel comparto autostradale. Basti ricordare che quarant’anni fa l’Italia aveva una dotazione complessiva di quasi 4.000 km di autostrade, seconda solo a quella della Germania, che ne aveva circa 6.000, mentre oggi, come si è detto, il nostro Paese ha 6.629 km di autostrade e la Germania ne ha quasi 13.000.

 Il deficit infrastrutturale italiano crea numerosi problemi: grave congestione del traffico, incidenza negativa sui livelli di sicurezza della circolazione e sull’impatto ambientale dei veicoli. Ma non solo. Bisogna considerare anche la scarsa competitività del sistema del trasporto stradale delle merci, caratterizzato da elevati costi e numerose inefficienze.

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