A ben vedere la Nissan non è nuova nel proporre modelli “anticonformisti”. Ripercorrendo brevemente la storia, molti ricorderanno la stravagante Figaro presentata al Salone di Tokio del 1989 che fu in assoluto la prima “neoclassica”, in anticipo di un bel po’ di anni sulle Mini, Beetle, e PT Cruiser. Nel 1992 fu poi la volta della Micra, altra vettura della linea originale che nel minuto corpo di un’utilitaria celava un motore a 16 valvole, aria condizionata e servosterzo e poi…è arrivata lei, la Juke.
Coupé + Suv – Juke è originale, ecco il punto forte e accattivante della piccola crossover della casa nipponica. Conquista e seduce con quel giusto mix di simpatia e muscolarità che la rende appetibile a giovani e giovanili di entrambi i sessi per la sua linea da coupé in un corpo da Suv. Dettaglio non trascurabile per farsi spazio tra le sue dirette concorrenti, che le conferisce uno stile immediatamente identificabile grazie alla forme sinuose dei passaruota che ricordano un po’ le opere di uno degli architetti di grido contemporanei, come il canadese Frank O. Gerhy, noto per il suo approccio scultoreo e organico alla progettazione. E se il suo abito fa moda, lanciando di fatto un nuovo segmento di mercato, lo stesso approccio vale anche per l’abitacolo. I designer Nissan vi hanno dedicato unattenzione capace di abbinare ai materiali tipici di arredamento di questo segmento delle altre finiture colorate e in nero lucido. Dell’allestimento Tekna, il più ricco, fanno parte tra le altre cose il navigatore satellitare, la telecamera posteriore e l’accesso facilitato con intelligent key solo per citarne alcuni.
Piatta è meglio – Le dimensioni contenute esaltano la fantastica sensazione di potersi infilare dappertutto nel traffico e la piacevolezza di avere il cambio automatico (che consiglio sempre) è davvero impagabile. Anche se non nella motorizzazione di punta, la turbo benzina da 190 cavalli, il 1.500 Diesel da 110 cavalli e 240 Nm ha la giusta grinta per farsi valere nella giungla urbana.
Anche nelle manovre più brusche il sottosterzo rimane sempre gestibile e le reazioni della vettura non colpiscono a morte chi soffre di cuore con sorprese inaspettate. Con poco più di 22.500 euro (di sicuro non pochi, ma la tendenza si paga) si porta a casa una vettura che esce dal coro e che ama farsi guardare, soprattutto nei colori chiari o nel più eccentrico Force Red.
Marco Rocca
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