Tuttavia, dovrebbe valere il principio secondo il quale contestare gli errori della Pubblica Amministrazione è un diritto del cittadino contribuente, e come tale deve essere tutelato. E questo vale anche per i ricorsi contro le multe. E’ questa la posizione portata avanti da un gruppo di avvocati dell’Ordine di Roma, disposti a pagare di tasca propria per garantire l’esistenza di questo diritto. In questi giorni, infatti, l’avvocato Fabrizio Bruni, Presidente dell’Associazione degli Avvocati Romani, ha presentato un ricorso nei confronti di una multa a lui notificata a seguito di un’infrazione del codice della strada. L’Avv. Bruni, però, si è rifiutato di pagare il contributo unificato: “Ho scelto di non versare il contributo unificato per poter sollevare innanzi la Commissione Tributaria la questione di costituzionalità della norma che ha introdotto il tributo anche per la cause di opposizione a sanzioni amministrative, necessità fatta rilevare da due ordinanze della Corte Costituzionale (numeri 143 e 195 del 2011) che avevano dichiarato l’inammissibilità delle questioni di costituzionalità sollevate dai Giudici di Pace in particolare per carenza di interesse in caso di avvenuto pagamento del contributo – ha dichiarato l’Avv. Fabrizio Bruni. E’ necessario che gli Avvocati mostrino ai cittadini che si battono per loro contro leggi ingiuste e vessatorie, rischiando propri denari e provvedimenti sanzionatori”.
Schierato dalla sua parte è anche Mauro Vaglio, altro esponente dell’associazione, personalità molto nota del settore dell’avvocatura, tra i fondatori dell’associazione degli Avvocati Romani: “Come rappresentante degli Avvocati ho a cuore i diritti costituzionali dei cittadini e non posso che applaudire all’iniziativa dell’Avv. Bruni che mira a ripristinare il diritto di chi viene ingiustamente colpito da una sanzione amministrativa di modico valore di esercitare il proprio diritto di difesa, garantito della Costituzione. Sottolineo che tra i compiti sociali dell’avvocato rientra proprio quello di utilizzare gli strumenti che la legge mette a disposizione per ottenere giustizia, contrastando in ogni modo previsto dalla legge qualsiasi abuso della Pubblica Amministrazione a danno dei più deboli. Quale più nobile compito del professionista forense vi può essere che fare in modo di sottoporre all’esame della Corte Costituzionale una normativa che si ritiene possa violare i principi della Costituzione.
Autore/i: Alvise Seno Pubblicazione: 27/10/2011 – 12.53 |