Italia: 3,5 milioni di auto senza assicurazione
E poi polizze false e permessi contraffatti. Ma si prepara il “Blue Badge” a livello europeo.
Il falso documentale negli illeciti stradali è una prassi in costante aumento tra gli automobilisti italiani. Lo rivela la Fondazione ACI “Filippo Caracciolo” attraverso i risultati di un’indagine presso i Corpi di Polizia Locale delle città capoluogo di Regione, per valutare i risultati d’attività di contrasto a questo tipo di reato.
Analizzando, in particolare, patenti, carte di circolazione, contrassegni assicurativi, targhe, permessi di transito nelle aree a circolazione limitata (ZTL – APU) e permessi speciali per i portatori di handicap emerge che molti automobilisti circolano non in regola con i documenti.
Polizze assicurative false – 7 veicoli su 100 sono sprovvisti di assicurazione. Il mercato delle polizze false è molto attivo: vi sono compagnie fantasma nonché società prive di titoli a stipulare polizze rc-auto, un fenomeno che ha portato, nell’ultimo anno, a scovare 100.000 infrazioni per mancanza di copertura rc-auto. In Inghilterra sono il quadruplo e in Francia il doppio, non perché lì ci sia più propensione all’illecito ma perché quei Paesi trovano conveniente svolgere una adeguata attività di controllo sui sinistri. In Italia gli indennizzi del Fondo di garanzia per incidenti causati da veicoli senza rc-auto sono stati 22.000 nel 2010, in aumento del 10% negli ultimi tre anni.
In città, dove si registrano il 76% degli incidenti stradali, le Polizie Locali hanno difficoltà a contrastare il fenomeno. Lo dicono i dati: il Comando di Milano – il più attivo in Italia su questo fronte – ha individuato appena 160 polizze rc-auto false in un anno; seguono Bologna e Napoli con 26 e 20 casi accertati. Questo a causa di carenze strutturali e formative dei Comandi che impediscono agli operatori di riconoscere nei controlli su strada un contrassegno falso.
E’ più facile scovare altri tipi di contraffazioni: il 48% dei reati di falsità accertati riguardano la patente e il 22% i permessi per gli invalidi. Solo il 21% le assicurazioni, il 5% le carte di circolazione, il 3% i permessi di accesso ai centri urbani e l’1% le targhe.
Contrassegni per gli invalidi – Se è relativamente facile rilevare un illecito nel caso di permessi per l’ingresso nelle ZTL grazie ai controlli informatizzati, che difficilmente consentono falsificazioni, altro discorso vale per i permessi a favore degli invalidi. Di norma i furbacchioni falsificano il documento con riproduzioni fotostatiche o “scansione” degli originali, i pass per accedere alle zone traffico limitato o quelli per le autovetture a servizio dei disabili: nel primo caso per accedere alle aree urbane riservate a residenti o determinate categorie di automobilisti, le seconde per non pagare la sosta.
Per quanto riguarda i permessi della ZTL la cassazione è recentemente intervenuta sul tema con una sentenza che integra il reato di falsità materiale del privato (articolo 482 del codice penale), la copia fotostatica del permesso rilasciato per l’accesso alla zona di traffico limitato legittimamente detenuto, se la riproduzione è disposta con modalità imitative tali da confondere l’originale con la copia, a nulla rilevando l’assenza del timbro attestante l’autenticità. In tal modo, si rischia la reclusione da due mesi a un anno.
A tal proposito, sollecita il recepimento nel nostro Paese del “blue badge”, il modello unico di contrassegno raccomandato dal Consiglio Europeo, che consente il beneficio delle facilitazioni non solo nello Stato dove viene rilasciato ma in tutti i Paesi dell’Unione. L’ACI raccomanda infine l’armonizzazione a livello europeo dei criteri di assegnazione dei permessi.