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Kawasaki Z750R: la gemella cattiva

 Chi, per il 2012, si aspettava qualche novità dalla gamma “Z”, rimarrà deluso: la Kawasaki ha annunciato solo l’arrivo di nuove colorazioni. Segno che, comunque, le vendite sono positive, soprattutto per la recente Z750R, sportiva da ¾ di litro dal look aggressivo e dalla ciclistica raffinata.

 Manca poco più di un mese al Salone internazionale del motociclo di Milano (Eicma), e la Kawasaki ha annunciato che le uniche novità della gamma “Z” per il 2012 riguarderanno colori e grafiche. In particolare la Z750, dall’alto del suo successo nelle vendite, sarà disponibile in tre nuove colorazioni: Metallic Spark Black, Candy Lime Green e Pearl Stardust White. La sua gemella sportiva, la Z750R, avrà invece due nuove livree da combattimento: Metallic Spark Black e Candy Lime Green e nuove grafiche sul serbatoio. Lanciata sul finire dello scorso anno, questa variante ha conquistato il pubblico degli appassionati con una ciclistica pregevole, dal forcellone a doppio braccio in alluminio alle sospensioni totalmente regolabili, all’impianto frenante potenziato. Ma vediamola nel dettaglio.

 Caratteristiche – Le differenze con la Z750 standard saltano subito all’occhio. Esteticamente, la Z750R si distingue per il nuovo cupolino a struttura composita, il manubrio modificato (con manopole più corte e poste 7 mm più all’esterno) per migliorare ulteriormente il controllo in curva e nei cambi di direzione repentini, e il forcellone in alluminio pressato. Il design di quest’ultimo si basa su quello della vecchia Z1000 (model year 2007-09), ma con il lato destro ridisegnato per alloggiare meglio il pneumatico posteriore da 180/55. Dalla sorellona riprende anche la forcella a steli rovesciati da 41 mm, che consente di tarare lo smorzamento in estensione su entrambi i lati (il precarico poteva già essere regolato), mentre la sospensione posteriore Uni-Trak presenta un ammortizzatore all’azoto con serbatoio separato. Entrambi i componenti sono messi in evidenza da una finitura dorata, che accentua il look racing di questa naked. Grazie, infine, a una nuova misura del tirante della sospensione posteriore, ridotta di 2 mm (da 174 a 172), la Z750R promette un migliore e più progressivo assorbimento delle asperità.

 Strumentazione e freni – A spingere la Z750R resta il noto 4 cilindri a 4 valvole da 748 cc, capace di erogare 106 CV a 10.500 giri, con una coppia di 78 Nm a 8.300 giri. Cambia, invece, la strumentazione. Accanto al display Lcd dotato, fra l’altro, di tachimetro, contachilometri (totale e parziale), temperatura dell’acqua, indicatore del livello carburante e orologio, troviamo un contagiri analogico su sfondo nero. Inoltre, l’impianto frenante è stato potenziato con l’introduzione di pinze radiali a quattro pistoncini all’anteriore, che stringono dischi a margherita da 300 mm spessi 6 mm (contro i 4,5 della versione standard) e di un disco singolo a un pistoncino al posteriore. Per entrambi sono stati montati tubi in treccia di acciaio, che ottimizzano la risposta della leva e riducono l’affaticamento nell’eventuale uso in pista.

 Prezzi – Nuove colorazioni ma prezzi invariati per questa sportiva da ¾ di litro, che l’anno prossimo continuerà a vedersela con le rivali Triumph Street Triple R 675 e BMW F800R Chris Pfeiffer Edition, mentre, salvo sorprese dell’ultima ora, la Suzuki GSR 750 resterà in versione “normale”. Si parte dagli 8.790 euro per la Z750R, per arrivare ai 9.390 della variante con Abs.

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