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Kawasaki ZZR 1400: ancora più cattiva

 Era già una delle moto più potenti del suo segmento, ma gli ingegneri Kawasaki hanno pensato bene di dotarla di una manciata di cavalli in più e di aggiornarne la ciclistica. Così, la ZZR 1400 model year 2012 è pronta a porsi come nuovo riferimento fra le sport tourer.

 Kawasaki ha presentato il model year 2012 della ZZR 1400, che dovrebbe debuttare sui mercati nei primi mesi del prossimo anno. Partendo da una moto già di per sé riuscita e senza particolari difetti, gli ingegneri e i tecnici di Akashi hanno lavorato per ottimizzarne le doti da sport tourer, ritoccandone al contempo il design, ma senza particolari stravolgimenti. Ecco, in pratica, cos’è cambiato.

 Motore – Si pensava che la ZZR 1400 avesse già potenza sufficiente per soddisfare anche i viaggiatori più “smanettoni”, ma al quartier generale Kawasaki, evidentemente, non erano della stessa opinione. Il motore, la cui meccanica è stata completamente rivista, ora ha una corsa più lunga di 4 mm, che ha consentito di aumentare la cilindrata fino a 1.441 cc. Nuove anche le valvole e il rapporto di compressione, accorgimenti che hanno portato la potenza complessiva a ben 210 CV (con l’air box in pressione), con una coppia di 162,5 Nm a 7.500 giri (da 154). Spinta rafforzata ai bassi e medi regimi, quindi, per questa sport tourer con cui è possibile raggiungere velocità da ritiro della patente quasi senza accorgersene. Infine, sono stati ridisegnati sia i condotti di aspirazione sia quelli di scarico.

 Ciciclistica – Fatta eccezione per qualche ritocco al look che ha interessato il gruppo ottico anteriore e alcuni dettagli delle carene, la moto resta invariata a livello di maneggevolezza e posizione di guida, anche se, per quest’ultima, è stata perfezionata la sagoma della seduta. Comunque, i veri cambiamenti per la nuova ZZR 1400 sono sottopelle. Proprio per far fronte alla nuova cavalleria a disposizione, infatti, il telaio di alluminio è stato riprogettato per offrire maggiore rigidità torsionale, mentre il forcellone, oltre a essere più resistente, è stato allungato di 10 mm. Tutte modifiche che fatto salire leggermente l’ago della bilancia, per un peso totale dichiarato di 265 kg in ordine di marcia. Accanto al motore, sulla “verdona” è stato rivisto anche il comparto sospensivo, che ora offre una taratura più sportiva per mantenere maggiore stabilità nelle frenate più brusche e, soprattutto, per offrire la massima trazione quando si spalanca il gas. Ad aiutare il grip ci pensa poi il “gommone” posteriore da 190/50. Cambia, infine, il disegno delle ruote, che in più sono state alleggerite: rispetto al modello precedente, quella anteriore pesa 360 grammi in meno e quella posteriore 1.030 grammi.

 Elettronica – Novità importanti anche per quanto riguarda l’elettronica. Sulla Kawasaki ZZR spuntano anche il controllo di trazione (KTRC), che permette di scegliere fra tre diverse impostazioni, e due mappature della centralina, una che consente di avere a disposizione tutta la potenza, l’altra che la “taglia” al 75%. Il tutto viene comodamente gestito attraverso la nuova strumentazione analogico-digitale, con tanto di schermo Lcd al centro. Pur non avendo particolari velleità “pistaiole”, viste le prestazioni è più che apprezzabile l’introduzione della frizione antisaltellamento, che può risultare utile per evitare che la moto si scomponga in caso di frenate d’emergenza, comunque sempre sotto il controllo dell’Abs (di serie). Per la cronaca, il comparto freni è composto all’anteriore da due pinze ad attacco radiale a 4 pistoncini contrapposti, che mordono dischi a margherita da 310 mm, e al posteriore da un disco singolo da 250 mm, sempre a margherita, con pinza a doppi pistoncini contrapposti. Restiamo in attesa di conoscere i prezzi ufficiali.

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