Anche i prototipi possono evolvere. La Nissan Pivo 1, prototipo a propulsione interamente elettrica, presentata al Salone di Tokio del 2005 proponeva curve estremamente sconcertanti per richiamare l’attenzione su una meccanica altamente innovativa, anche in ragione dell’utilizzo in un contesto urbano con tutte le sue problematiche, inclusi i parcheggi.
La Pivo 2, introdotta nel 2007, ha estremizzato ulteriormente il concetto stilistico ma continuando a innovare (rispetto alla Pico 1, dotata di un motore elettrico, la Pivo 2 si caratterizzava per un motore elettrico per ogni ruota).
La Pivo 3 cambia radicalmente forma e abbraccia lo stile spigoloso. Nissan chiarisce che quest’auto non è un modello di produzione ma è fortemente vicina al concetto di un’auto per il mercato. Dal punto di vista dell’abitabilità, propone tre posti con quello centrale, di guida, avanzato e i due per i passeggeri più arretrati (riprendendo lo stile della più conosciuta McLaren F1).
Anche in questo caso, ogni ruota è equipaggiata con un motore elettrico che la rende molto versatile nei movimenti. Le quattro ruote motorizzate sono inoltre sterzanti ad angoli molto elevati per consentire manovre altrimenti impossibili a una vettura normale (l’inversione avviene in appena 4 metri, contro gli 8 – 9 di un’auto normale). A questo si aggiunge una serie di automatismi che aiutano nell’utilizzo urbano.
Ad esempio, è equipaggiata con un sistema di parcheggio automatico (si basa sul sistema AVM, lAround View Monitor) che consente al pilota di scendere dall’auto e controllare mentre la Pivo 3 si parcheggia da sola. Grazie inoltre a un sistema di comunicazione integrato con lo smartphone del proprietario, la Pivo 3 lo può raggiungere dovunque egli sia.