Alfa Romeo MiTo 0.9 TwinAir Turbo
“Due cilindri per me possono bastare”
Nel lontano 1952 l’Alfa Romeo cominciò a studiare un motore a 2 cilindri, da destinarsi a una vettura a trazione anteriore denominata internamente 1361. Il progetto fu di Mario Colucci, uno dei più bravi tecnici dell’epoca e allievo del celebre Giuseppe Busso. Il capitolato prevedeva una cubatura di circa 600 cc, il raffreddamento ad aria e un blocco unico propulsore- cambio- differenziale- freni e sospensione anteriore. Purtroppo tale unità fu accantonata, così come l’intero progetto, mentre la trazione anteriore apparirà solamente vent’anni dopo sull’Alfasud. Oggi, in piena era del downsizing, un’Alfa Romeo sportiva e tecnologica come la MiTo ricorre proprio ad un motore a 2 cilindri.
Si tratta del modernissimo TwinAir Turbo da 0.9 cc, che ha esordito sulla Fiat 500, erogante 85 CV di potenza massima e soprattutto un picco di coppia pari a 145 Nm. Come dire lo stesso valore sviluppato dal 4 cilindri Alfa Romeo Twin Spark 1.6 16V 105 CV, che equipaggiava fino a poco tempo fa la 147. In dettaglio, il TwinAir impiega la tecnologia MultiAir abbinata a una fluidodinamica specifica e ottimizzata per il massimo rendimento di combustione. Attraverso il turbocompressore inoltre, di cui i tecnici Alfa hanno esperienza trentennale, si abbinano alte prestazioni a un’elasticità di marcia rimarchevole. In sintesi, la MiTo TwinAir eroga tra il 10% e il 25% di coppia in più rispetto alle versioni 1.4 MultiAir 105 CV e 1.4 8 valvole 78 CV attualmente in gamma. Inoltre, le vibrazioni tipiche di altre unità a 2 cilindri vengono scongiurate dallo specifico albero di contro equilibratura, mentre il sistema di scarico dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) essere specifico e regalare il tipico sound Alfa. Concludendo, è ipotizzabile un’estensione del TwinAir nella versione da 105 CV anche alla Giulietta. Stando a indiscrezioni, qualche prototipo del genere sarebbe in giro da tempo.
Gianmarco Barzan
05/12/2011 – 16:23