UNRAE e le misure del governo Monti: le perplessità
L’UNRAE, l’associazione italiana che raggruppa i costruttori stranieri di automobili, esprime un forte disagio di fronte alle misure varate dal Governo Monti per il settore automotive.
Innanzitutto, l’UNRAE fa notare come per la quarta volta nel 2011 sia stata aumentata – e questa volta davvero in modo pesante – l’accisa sui carburanti. Gli aumenti, già attivi dallo scorso 6 dicembre, sono quantificabili in un 13,2% per la benzina, 23,3% per il gasolio, 13,8% per il metano e 17,6% per il GPL. Questi ultimi, va osservato, sono considerati carburanti ecologici. L’UNRAE fa notare come questo nuovo inasprimento fiscale, che si aggiunge a recenti ulteriori aumenti (IVA, IPT, imposta sulla RC Auto, ecc) porterà a un nuovo aggravio di costi per la gestione degli autoveicoli, certamente tra i più elevati in Europa.
La conseguenza ricadrà inevitabilmente sul mercato delle autovetture, che nell’ultimo triennio 2009/2011 ha già fatto registrare un decremento di oltre il 20%. Il paradosso è che questa forte contrazione del mercato è stata fortemente penalizzante per l’erario, avendo causato, nel solo 2011, 2 miliardi di euro in meno di introito per l’IVA.
Il superbollo – Larticolo 16 del “decreto “Salva Italia” – Disposizioni per la tassazione di auto di lusso, imbarcazioni ed aerei dice: “Al comma 21 dellarticolo 23 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, dopo il primo periodo è inserito il seguente: “A partire dallanno 2012 laddizionale erariale della tassa automobilistica di cui al primo periodo è fissata in euro 20 per ogni chilowatt di potenza del veicolo superiore a centottantacinque kilowatt”.
Dal 1 gennaio 2012, dunque, tutti i proprietari (in Italia si stima siano circa 212.000) di auto con potenza superiore a 185 kW (252 CV), dovranno pagare 20 euro per ogni kW aggiuntivo.
“La nuova addizionale – sottolinea Gianni Filipponi, Direttore Generale dell’UNRAE – porterà nelle casse dello Stato molto meno dei 168 milioni di euro annui stimati dai tecnici ministeriali. Essa, infatti, oltre ad avere effetti davvero gravi sui bilanci degli operatori di questo settore (soprattutto a causa del deprezzamento che ne deriverà sull’usato), determinerà una netta riduzione delle vendite di questa tipologia di vetture, con significativa perdita di IVA, IPT e bollo (in media, complessivamente più di € 15.000 per vettura )”. “Considerato il ruolo trainante per l’economia, che da sempre viene annesso al settore automotive – commenta Gianni Filipponi – l’UNRAE auspica che nell’iter di conversione della manovra possano essere apportate le necessarie modifiche che attenuino gli effetti negativi sia dell’aumento delle accise che del nuovo superbollo”.
“L’UNRAE – conclude il Direttore Generale – ha già chiesto con urgenza al Governo un incontro in cui poter analizzare iniziative a favore della mobilità sostenibile e della sicurezza della circolazione, che possano dare un significativo impulso ad un mercato che sta esprimendo molto di meno del suo potenziale, e che è, invece, fondamentale per l’economia del Paese”.
Alvise Seno
09/12/2011 – 12:41