2013: Daihatsu via dal mercato europeo
I concessionari italiani non ci stanno.
Il 31 gennaio 2013 DAIHATSU MOTOR COMPANY uscirà dal mercato europeo. Le ragioni della decisione sono molteplici: scarsi risultati di vendita, cambio valutario sfavorevole, costi troppo elevati per stare al passo con le normative europee. Ciononostante, la casa giapponese fa sapere che “continuerà ad assicurare i servizi di riparazione e manutenzione e la vendita di parti di ricambio fino a quando ci sarà domanda, attraverso una rete di riparatori autorizzati Daihatsu in Europa”. L’intenzione di non abbandonare i clienti esistenti arriva dal Responsabile Marketing italiano, che ha assicurato assistenza ai clienti per i prossimi 20/25 anni!
I dubbi della rete dei concessionari – In un comunicato ufficiale, tuttavia, l’associazione dei concessionari italiani Daihatsu avanza dubbi e lancia l’allarme per i clienti. L’associazione, innanzitutto, non crede che l’abbandono del mercato europeo si debba alle scarse vendite e individua il vero motivo in un più “banale” piano di razionalizzazione degli investimenti che potrebbe “trasferire” al marchio Toyota la commercializzazione in Europa. Fa infatti notare che pur essendo diminuite le vendite nel 2009, nel 2010 gli incassi della Casa giapponese in Europa, con la crisi globale e il cambio sfavorevole, erano più elevati di circa il 20% di quanto non lo fossero nel 2005. Quanto al problema delle norme, non appare realistico in quanto nel 2012 Daihatsu continuerà a fornire motori a Toyota.
In ogni caso per gli automobilisti che hanno scelto e sceglieranno per un altro anno ancora una Daihatsu, la possibilità di ricevere un adeguato servizio di assistenza e fornitura dei ricambi potrebbe essere a rischio.
La società che gestisce la vendita di vetture Daihatsu nel nostro Paese (proprietà di Toyota Tsusho Corp.), lo scorso 30 giugno 2010 ha dato avvio alla cessazione ufficiale della rete e da 1 luglio 2011, questa non esiste ufficialmente più. Non essendoci più né concessionari né officine autorizzate tutto il business è attualmente gestito senza una direzione centrale.
L’associazione fa sapere che a più di quattro mesi dalla dismissione della rete dei concessionari, Daihatsu non ha ancora una rete di assistenza in Italia e i contratti di affiliazione per le nuove officine prevedono una durata di cinque anni e senza clausola di rinnovo, lasciando a Daihatsu Italia libertà di ritirarsi anticipatamente in qualsiasi momento.
Del resto, sembrerebbe essere proprio questo lo scenario a giudicare dai bilanci di Daihatsu Italia, che negli ultimi due anni registra perdite superiori al capitale sociale stesso dell’azienda. La situazione obbliga il principale azionista, il Gruppo Toyota con il 96%, a continue operazioni di ricapitalizzazione. Non va dimenticato, inoltre, che i ricavi di Daihatsu Italia erano rappresentati per oltre il 90% dalla vendita di auto e per meno del 10% dalla vendita dei ricambi,
Quali garanzie ai clienti? – Secondo l’associazione dei concessionari, si profilano tempi difficili per i clienti, che non potrebbero vedere rispettato il loro contratto di garanzia con la Casa (anche di 5 anni in alcuni casi). Nella peggiore delle ipotesi potrebbero trovarsi di fronte alle sole opportunità di fare causa a Daihatsu in Giappone o all’importatore, ormai chiuso.
Per tutelare anche loro, l’associazione ha quindi decido di ricorrere al tribunale civile, il quale non ha ancora emesso alcun provvedimento d’urgenza per limitare l’impatto deleterio di tale “piano” e ha rimandato ogni decisione ai lunghi tempi della causa civile.
Alvise Seno
19/12/2011 – 12:30