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Rincaro carburanti: inizia l’anno dei Record

 La nuova spina nel fianco degli automobilisti italiani si chiama addizionale regionale sulle accise, la normativa fiscale che consente alle regioni di sottoporre gas naturale e petrolio ad un’accisa (imposta sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo), il cui ammontare è attualmente differenziato in funzione degli usi e dell’ubicazione geografica.

 Non si deve girare troppo intorno al problema per capire che le autovetture stanno diventano un bene di lusso a tutti gli effetti e il 2011 appena chiuso lo ha confermato con rincari mai visti e sempre ingiustificati. Ladeguamento dei prezzi praticati alle nuove addizionali sulla benzina in vigore dal 1 gennaio 2012 in sei regioni (Lazio, Toscana, Umbria, Liguria, Marche, Piemonte) ha registrano aggiustamenti al rialzo nelle aree del Paese interessate dai provvedimenti fiscali.

 Nella classifica del prezzo più alto il primato passa dal Sud al Centro Italia almeno per quanto concerne la benzina. In questa macroarea, infatti, la verde arriva ormai a sfiorare la punta massima di 1,8 euro/litro negli impianti Tamoil, sui quali pesa anche un aumento dei listini di 0,6 centesimi.

 Al Nord la musica invece cambia: larea orientale si conferma fortemente competitiva e non lontana dalla media europea, mentre quella occidentale risulta appesantita dalle addizionali applicate in Piemonte e Liguria. E quanto emerge dal monitoraggio di quotidianoenergia.it.

 A livello globale del nostro Paese, il prezzo medio praticato dalla benzina (in modalità servito) va oggi da 1,731 euro/litro degli impianti Shell all1,739 di quelli Tamoil (no-logo in salita a 1,642). Per il Diesel si passa dall1,695 euro/litro di Eni all1,702 di Tamoil (no-logo a 1,601). Il Gpl è tra gli 0,743 euro/litro di Eni e lo 0,756 di Tamoil (no-logo a 0,726).

 Tra calcoli e confronti ci si potrebbe pure divertire. La Coldiretti ci dice che in media un pieno costa più di un cenone di San Silvestro: 77 euro contro 75. Il Codacons sostiene che rispetto all anno scorso, solo nel periodo delle feste spenderemo 215 milioni di euro in più. La Confederazione italiana agricoltori afferma che, infilando nel conto anche bollette e trasporti, spendiamo più per i carburanti che per mangiare: 470 euro al mese contro 467.

 Di numeri ce ne sarebbero altri ancora, tutti buoni per raccontare questo 2011, disastroso soprattutto per i carburanti. Per questo motivo le 4 associazioni dei consumatori aderenti a Casper (Adoc, Codacons, Movimento per la difesa del cittadino e Unione Nazionale Consumatori) hanno indetto uno sciopero della benzina per il 5 e 6 di gennaio invitando i cittadini ad astenersi dal fare rifornimento e chiedendo a sindacati, partiti politici e movimenti sul web di aderire, annunciando inoltre la preparazione di una denuncia penale in relazione alle speculazioni sui prezzi di benzina e gasolio.

 La situazione dei carburanti in Italia determina non solo un rincaro considerevole sul pieno che sfiora i 300 euro annui per automobilista, ma anche un effetto negativo sui prezzi al dettaglio dei beni trasportati su gomma. Nel 2012 ci sarà bisogno di una svolta: o si interviene con urgenza sulle tariffe oppure andremo davvero tutti a piedi.

Marco Rocca
03/01/2012 – 17:27

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