Nei giorni del Salone dell’Auto di Detroit, l’attenzione dall’Italia, è particolarmente insistente nei confronti del Gruppo FIAT e, in particolare, verso le mosse della controllata Chrysler. Quali le strategie per i modelli Fiat? Come si porranno i nuovi modelli Chrysler? E, soprattutto, come andranno le operazioni di alleanza? Tutto anche in previsione dellannunciato abbandono di Marchione da Amministratore delegato per il 2015.
Fiat 500: “abbiamo fatto una cavolata!” – Il numero 1 del Lingotto, intervistato circa i magri risultati della Fiat 500 in America fa autocritica: “Abbiamo fatto una cavolata. Abbiamo valutato male le difficoltà che cerano e ci siamo dati volumi troppo alti; inoltre abbiamo avuto problemi nel creare una rete di distribuzione. Ora saremo più cauti nel lanciare nuovi brand italiani negli Usa. Questanno Chrysler prevede di vendere 25.000-35.000 Fiat 500 negli Stati Uniti. 50.000 Fiat 500 negli Stati Uniti non si potevano vendere.
La nuova scommessa, sul mercato americano, si gioca con Chrysler e, in particolare sui nuovi modelli, tra cui spicca la Chrysler Dart, la versione americana dell’Alfa Romeo Giulietta. Marchionne, inoltre, conferma l’ambizioso obbiettivo di vendere 6 milioni di veicoli nel 2014 e aggiunge che per raggiungere questo risultato si farà può darsi con un terzo partner, che potrà essere di qualsiasi colore.
Il SUV Maserati, si ipotizza, potrebbe essere prodotto in America. Anche la Giulia è tra gli obbiettivi del mercato statunitense ma è ancora allo stato embrionale. La speranza è di riuscire a produrla nel 2013. Marchionne ha poi rivelato che al complesso che Fiat possiede a Tychy (Polonia) sarà assegnata la produzione di un nuovo modello di auto entro sei mesi che sostituirà la nuova Fiat Panda (la cui produzione e stata postata in Italia).
Verso il consolidamento – L’Amministratore Delegato del Lingotto è convinto che, a livello europeo e di segmento A e B del mercato automobilistico, sia necessario conseguire il consolidamento industriale per ridurre il numero dei marchi. Afferma, infatti che “La cronica sovracapacità e il crescente ammontare delle perdite rendono inevitabile il consolidamento dellindustria automobilistica in Europa”.
Chi sarà il terzo partner? – Il nuovo Gruppo nascerà tra il 2013 e il 2015. Marchionne non ha detto chi potrebbe essere il terzo partner di questa alleanza. Si è speculato molto sul nome di Peugeot ma sia Marchionne sia il Presidente di Peugeot negano l’esistenza di alcuna trattativa in corso. Il manager italo-canadese si è limitato ad affermare che “non chiudo la porta a nessuno” e che con Peugeot ci sia un’ottima relazione (Fiat e Peugeot, del resto, attualmente collaborano alla produzione di veicoli commerciali).
Si è vociferato anche di Opel ma anche queste voci sono state smentite. Nel 2009 furono avviate trattative ma non si concluse nulla. Secondo Marchionne, un’alleanza tra Fiat e Opel avrebbe prodotto una quota di mercato (in Europa) solo marginalmente inferiore a quella di Volkswagen. Attualmente il governo tedesco e il sindacato di Opel sono impegnati in una difficile trattativa per avviare una ristrutturazione del marchio e scongiurare la chiusura di impianti di produzione europei.
Si parla anche di un partner orientale, un cinese o un coreano. La Dodge Dart ha recentemente ottenuto la certificazione del consumo: meno di un gallone ogni 40 miglia (pari a oltre 17 chilometri con un litro). Un risultato molto importante e che ha permesso a Fiat di salire, con un altro 5%, al 58,5% di Chrysler. Su questo tema Marchionne ha dichiarato: “La Dart potrebbe essere venduta anche in Europa. Ma in questo caso non sarà costruita negli Stati Uniti, magari in Cina, è un’eventualità che consideriamo”. Fondamentale, in tal senso, sarà la partnership con la cinese Guangzhou. In Cina la Dodge Dart sarebbe venduta con il marchio FIAT e da lì prenderebbe la strada del mercato europeo, chiudendo, di fatto, il cerchio.
Alvise Seno
13/01/2012 – 10:47