Giro di vite anche per le norme antinquinamento e la sicurezza di moto e scooter, che entro i prossimi quattro anni dovranno essere aggiornate ai nuovi standard imposti dal parlamento europeo
Dopo i tanti provvedimenti presi a favore della sicurezza e dell’inquinamento delle auto, ne arriva uno ad hoc per le due ruote. E non solo per quelle di grossa cilindrata: la proposta riguarda anche i ciclomotori dai 51 cm3 in su. La Commissione del Parlamento europeo IMCO (Mercato Interno e Protezione dei Consumatori) ha infatti stabilito che dal 2016 tutte le moto e gli scooter dovranno rispondere alla norma antinquinamento Euro 4 e montare di serie il sistema Abs, pena la non omologazione.
Tempistiche – La bozza del documento definitivo arriverà a marzo di quest’anno e dovrà essere approvata entro il 2014, per garantire a tutti i costruttori un tempo adeguato per mettersi in regola. A quel punto bisognerà, infatti, rivedere in toto i processi produttivi, con un occhio rivolto soprattutto alla gestione dei costi, anche per evitare spropositati aumenti ai prezzi finali che influirebbero sulle vendite. A questo proposito, la Commissione, alla luce della crisi che sta attraversando l’Eurozona, prima rendere definitiva la decisione darà il via a un’ulteriore fase di studi e ricerche sull’impatto economico causato dall’introduzione delle novità proposte, finalizzate a promuovere una mobilità urbana più sostenibile.
Le reazioni – La risposta dell’ACEM, l’associazione dei costruttori di moto europei, non si è fatta attendere. In particolare è emerso un certo malumore perché la commissione ha rigettato la richiesta d’introdurre, al posto dell’ABS, il Sistema frenante combinato, sul cui sviluppo erano state impiegate diverse risorse negli ultimi anni. Quanto all’adeguamento alla normativa Euro 4, c’è da aspettarsi la richiesta di tempi più lunghi o comunque di un’elasticità maggiore per l’introduzione definitiva dei nuovi requisiti di omologazione.