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Opel Astra GTC – Assetto da manuale

 Tra i tanti pregi della Opel Astra GTC vi è un comportamento notevole nelle curve, dove la coupé di Russelsheim sfoggia inserimenti veloci, perfetto mantenimento delle traiettorie e precisione dello sterzo. Anche forzando il ritmo è difficile incorrere nell’effeto di sottosterzo, tipico di molte altre trazioni anteriori, ragion per cui è facile gestire la (tanta) potenza a disposizione, per di più divertendosi. I segreti di questa mirabile tenuta di strada risiedono principalmente nella raffinatezza delle sospensioni, avantreno in primis.

 A tale riguardo i tecnici della Opel non hanno badato a spese, impiegando uno schema differente rispetto alle Astra berlina e station wagon e più orientato alla sportività. Trattasi dello schema HiPerStrut, mutuato direttamente dalla Insignia OPC, si riduce l’inclinazione dell’asse della sospensione del 44% e la lunghezza del porta mozzo del 46%. Tutto questo rispetto ai modelli con normale montante McPherson. Tale soluzione aiuta a prevenire le interferenze della coppia sullo sterzo (da qui la precisione della scatola guida citata), consentendo di sfruttare al meglio le prestazioni. Inoltre, l’HiPerStrut riduce la variazione di camber delle ruote anteriori in curva (“tallone d’Achille” dei McPherson) e migliora l’aderenza.

 La sospensione posteriore dell’Astra GTC è composta dall’assale torcente con parallelogramma di Watt, ha regolazioni specifiche e “dialoga” adeguatamente con l’avantreno riducendo ritardi nella’appoggio. Inoltre, non compare il benché minimo effetto sovrasterzante, nemmeno durante i trasferimenti di carico più violenti. In dettaglio, il parallelogramma di Watt è supportato da un piccolo elemento trasversale ancorato al sottoscocca della vettura, appena dietro l’asse delle ruote posteriori. Esso è composto da un braccio centrale girevole, con uno snodo sferico a ciascuna estremità, al quale è imbullonato il collegamento laterale di ogni ruota. In rettilineo questo assetto offre un’eccellente stabilità, mentre in curva riduce al minimo la deflessione laterale come farebbe un layout multilink.

 Secondo i tecnici Opel, tale architettura assorbe circa l’80% dei carichi laterali sulla sospensione posteriore. Infine, l’ennesimo vantaggio del parallelogramma di Watt è quello di permettere l’uso di snodi meno rigidi, in quanto riduce i carichi posteriori sui supporti dell’assale, garantendo sia maggiore precisione che migliore comfort.

 I pregevoli schemi sospensivi dell’Opel Astra GTC sono ben coadiuvati dal sistema elettronico FlexRide. Quest’ultimo aumenta la stabilità di guida, ottimizzando il comportamento in curva e la risposta dello sterzo, grazie all’adattamento automatico alle condizioni stradali, velocità in curva, movimenti del veicolo e stile di guida individuale. Inoltre, il FlexRide offre tre diverse impostazioni, selezionabili tramite un pulsante; si può scegliere tra l’equilibrata modalità Standard, la confortevole Tour o la Sport più reattiva.

 Sostanzialmente, l’insieme delle pregiate soluzioni tecniche inerenti il telaio portano la Opel Astra GTC a diventare il benchmark, nella propria categoria, in termini di tenuta di strada, stabilità e maneggevolezza. Qualità che troveranno la massima espressione nell’imminente versione OPC da 280 CV.

Gianmarco Barzan
21/02/2012 – 17:38

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