Per i concessionari parte male
Gennaio 2012 per il mercato italiano dell’auto ha chiuso con 137.119 nuove immatricolazioni, 16,9% in meno rispetto a gennaio 2011 e addirittura il 36% in meno rispetto alla media degli ultimi 10 anni (215.000 unità). Un dato che gli operatori del settore si attendevano e che non lascia spazio a ottimismo per tutto il corso dell’anno.
Nel mese di gennaio FIAT perde il 17% ma resta il leader del mercato con quasi 30% di quota nazionale. Lancia “contiene” le perdite in un 7% invece Alfa Romeo perde oltre il 33%. Jeep, invece, fa un balzo in avanti del 37,7%. Maserati accusa un calo del 47% e Ferrari di oltre il 50%.
In discesa anche il Gruppo Audi-Vokswagen: Volkswagen e Audi perdono il 16%, SEAT il 29% e Skoda quasi il 23%. Lamborghini -33%. Porsche riesce a piazzare un risultato positivo. (+1,8%).
Il Gruppo PSA Peugeot-Citroen registra una diminuzione del 8,29% (14.175), Ford il -23 (11.818), mentre GM perde quasi il 23% a quota 9.415). Non va meglio per Renault e Dacia che insieme perdono il 26% (7.821).
Le Giapponesi sono tutte negative: Nissan -15%, Toyota -30%, Suzuki -32, Honda -49%, Mazda -63%, Infiniti -28%. Solo Lexus riesce a piazzare un risultato positivo: +57% (anche perché da noi viaggiava a numeri piccolini).
Bene le coreane e alcune tedesche – Kia-Hyundai hanno trascorso un ottimo mese di gennaio: piazzano, infatti, +27%, un risultato che strabilia. Molto bene anche BMW e Mini (+8,43% nel complesso, ma ben il 50% in più per la sola Mini).
Le inglesi Jaguar e Land Rover hanno registrato un leggero miglioramento nelle vendite: +1%.
Le associazioni chiedono aiuto – Paradossalmente il governo è il primo danneggiato poiché perde, in media sulle singole auto vendute, circa 5.000 euro tra IVA e tasse varie. Inoltre deve investire milioni di euro per far fronte agli ammortizzatori sociali in quanto “Non siamo in grado di mantenere centinaia di migliaia di posti di lavoro». Sono le parole di Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione dei concessionari italiani. Jacques Bousquet, Presidente dell’UNRAE, ha dichiarato che se questa fosse la media di tutto il 2012, l’anno si chiuderebbe con meno di 1,5 milioni di nuove auto immatricolate. Sempre secondo il numero uno dell’Associazione degli importatori stranieri, “si fanno improrogabili nuove riforme strutturali per il comparto automotive, considerata la sua importanza per l’economia del paese (600 miliardi di euro di entrate per lo Stato nel 2011, 11,4% del Pil italiano)”.