L’ad di Fiat non vuole parlare della sede del gruppo limitandosi a dire: “Contano solo stabilimenti e lavoratori”. Ma per il gruppo il primo trimestre “è debole”, in calo volumi e prezzi. Venerdì l’incontro a Palazzo Chigi con Monti.
“L’unica cosa che conta sono gli stabilimenti, i lavoratori e se le macchine vengono vendute. Siamo una multinazionale. Andiamo dove si fanno affari, siamo nomadi”.
Questa la dichiarazione ai giornalisti dell’amministratore delegato di Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne.
Altra sua notizia, già nota per altro, è che per Fiat il primo trimestre “è stato debole in Europa, i volumi sono giù e anche i prezzi non sono gran che. Il break even in Europa arriverà nel 2014”.
Meglio, invece, Chrysler: “I dati di marzo sono buoni. Bena anche l’America latina e il Brasile”.
La preoccupazione dell’ad di Fiat riguarda la capacità produttiva in Europa: “Deve essere ridotta o bisogna rindirizzarla “.
Venerdì il manager italo-canadese ha in agenda l’incontro a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Monti: “Gli confermerò quanto detto per Mirafiori e Pomigliano. Si tratta di un aggiornamento. Non chiederò nulla. Continueremo secondo il nostro piano”.