La Casa dei Quattro anelli avrebbe un diritto di prelazione sull’acquisto della società di Borgo Panigale. Un affare da 850 milioni di euro, che potrebbe rilanciare il marchio al livello internazionale, come si augurava il mese scorso Andrea Bonomi, presidente di Investindustrial.
A un mese esatto dalla notizia bomba, che vedeva la Ducati ufficialmente sul mercato per una cifra attorno al miliardo di dollari, ecco che iniziano a delinearsi meglio i contorni di un affare che potrebbe in qualche modo rivoluzionare il mercato delle due ruote, ma non solo. Fra i possibili acquirenti di cui vi avevamo parlato, dal Gruppo Volkswagen alla BMW, all’indiana Mahindra, ecco infatti spuntare l’Audi, che sembrerebbe avere un diritto di prelazione sull’acquisto, valido fino al prossimo 30 aprile. Nulla di ufficiale, per il momento, anche se pare che i tecnici tedeschi abbiano già visitato lo stabilimento di Borgo Panigale e dato il via ai consueti controlli dei conti.
Progetto Aquila – L’operazione costituirebbe una sorta di “remake” di quella tentata nel 2005 dalla Casa dei Quattro Anelli, che all’ultimo si ritirò per paura di una banca rotta Ducati, oggi in possesso di una quota del 10,5% delle moto sportive. E sarebbe stato proprio il presidente del Consiglio di amministrazione Volkswagen, Ferdinand Piech, a spingere perché l’acquisto rientri nel cosiddetto “Project Eagle”, avente come obiettivo l’ingresso del Gruppo tedesco nel mondo delle due ruote.
Investimento alla portata – Secondo le prime indiscrezioni, la trattativa si aggirerebbe attorno agli 850 milioni di euro, una cifra molto vicina al triplo dell’investimento iniziale effettuato dalla famiglia Bonomi, a capo di Investindustrial, il Gruppo di private equity che controlla la Casa di Borgo Panigale. Numeri da capogiro, soprattutto in un periodo non proprio florido per il settore, ma comunque alla portata di Audi: con i suoi 1,3 milioni di vetture vendute lo scorso anno, a Ingolstadt dispongono di un utile operativo di ben 5,3 miliardi di euro. Per il momento, comunque, non è stata nemmeno del tutto scartata la possibilità di quotare il marchio Ducati alla Borsa di Hong Kong.
André Rossi
16/03/2012 – 11:37