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Superbike: Monza tra le nuvole

 
Per otto giri di sofferenze.

 Area e perimetro del Gran premio d’Italia della SBK in molti momenti sembravano sotto l’assedio di bombe d’acqua, grappoli di “gavettoni intelligenti”, mirati ad affogare pista, piloti, spettatori e circondario.

 Così, mentre ai box moto regnava l’indecisione totale sul da farsi, vengono mandate in pista a fare da cavia, le due nuove safety-car rosse di Alfa Romeo. E chi vi scrive, ormai bagnato fradicio in ogni punto corporeo, aspetta dietro al cancello il loro rientro. Sentenza: “full-rain” in pista. Tradotto, non si vede una mazza e troppi pericoli aquaplaning.
Poco dopo arriva la comunicazione ufficiale dell’organizzazione di Gara 1 annullata (per Biaggi come un bacio della fortuna visto che causa problemi tecnici non poteva partire).

Fuori la prima.

 Intanto, mentre Giove Pluvio si prendeva un break, la categoria Supersport (con moto meno potenti) elargiva un po’ di spettacolo ai presenti.
Poi, per la SBK, riparte la roulette delle decisioni per il destino di Gara 2. Dopo un po’ si decide per prendere il via, ma… Già all’unico giro di Warm Up previsto, la pole perde due pezzi: il pole man Sylvain Guintoli a cui si spegne il motore, e Michel Fabrizio. Così Tom Sykes parte praticamente in testa da solo, prende il largo e lascia dietro a litigare Biaggi e Melandri. Checa ormai deciso a prendersi una giornata di calmo riposo, non tenta nemmeno di entrare nel gruppo di testa.

 
Questione di appena  otto giri,
perché poi i piloti selezionati per “assaggiare” la pericolosità delle condizioni decidono di alzare braccio. Gara 2 finita con bandiera rossa per il ritorno della pioggia, appunto allottavo dei sedici giri. Non essendo stati coperti i due terzi di gara è stato assegnato metà punteggio, con il podio composto da Sykes (Kawasaki Racing), Haslam (BMW Motorrad) e Laverty (Aprilia Racing).Per la classifica generale significa che Biaggi (Aprilia Racing) è riuscito ugualmente a mantenere la testa, con distanza di soli due punti da Carlos Checa (Althea Racing).


Appunti:

– Forse ha ragione Melandri, sostenitore dalla parte dei piloti fin dall’inizio dubbiosi sui parametri di sicurezza. Quelli più rivolti all’idea del “Fight Club”, ritengono invece che si sarebbe potuto aspettare e ripartire.
– Pirelli dovrà forse rivedere il proprio concetto di gomme full-rain.

– Le moto 4 cilindri, le più in difficoltà in queste condizioni di allagamento a sprazzi, sono evidentemente quelle che hanno sofferto di più, ma è bello avvantaggiarsi dei km/h in più sotto il sole e lamentarsi quando scende acqua. Le competizioni sono belle perché varie, ed è ormai chiaro che la Superbike è la più spettacolare e pazza delle classi!

     Sykes in pista e le “ombrelline” di Tissot, sponsor della SBK di Monza.

Fabrizio Romano
07/05/2012 – 12:24

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