A due anni dal lancio, la famiglia DS è predestinata ad un nuovo acquisto. Arriva con questa nuova concept, un’elegante-aggressiva shooting brake, presentata in anteprima mondiale al Salone di Pechino.
È stato un po’ come un fulmine al ciel sereno il debutto della Citroën Numéro 9 al Salone di Pechino. Un po’ per l’insolita scelta della rassegna cinese come vetrina internazionale di un lancio in anteprima, ennesima conferma dell’importanza di un mercato in costante crescita; in parte perché le sue linee, che si rifanno alla famiglia DS (già oltre le 200 mila unità a due anni dal lancio) preannunciano degli stilemi futuristi da applicare ai tre prossimi nuovi modelli: una berlina premium compatta, un’ammiraglia di segmento D e una Sport utility.
Che silhouette! – Difficile (diventasse un modello di serie) passare inosservati al volante della Numéro 9, che eredita il Dna delle altre DS affinandolo ulteriormente, con l’introduzione di un nuovo frontale che consente di accogliere la tecnologia full-hybrid plug-in. Lunga 4,93 metri, larga 1,94 e alta 1,27, è dotata di un passo di ben tre metri, per accogliere comodamente anche i passeggeri posteriori. Contraddistinta dal tetto flottante, dalle superfici vetrate laterali che si estendono fino al lunotto e da una carrozzeria nero denominata “whisper”, monta cerchi da 21 pollici.
Hybrid per prestazioni da sportiva – La Numéro 9 abbina un motore termico, a benzina o gasolio a seconda dei mercati, a un’unità elettrica da 70 CV e 200 Nm di coppia, alimentata da batterie agli ioni di litio ricaricabili in tre ore e mezzo tramite una comune presa di corrente.
Nel caso dell’esemplare esposto a Pechino si trattava di un 1.6 THP a benzina da 225 CV. Secondo le dichiarazioni della Casa, la Numéro 9 è in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in soli 5,7 secondi, e di toccare il chilometro con partenza da fermo in 28 secondi, a fronte di consumi medi davvero bassi: si parla di soli 1,9 litri per 100 km, con emissioni di CO2 pari a 42 grammi per chilometro.
Anche con Boost e 4×4 – La shooting brake francese, inoltre, consente un’autonomia in modalità solo elettrica di 50 chilometri e, in caso di necessità, offre una funzione “boost” unendo la coppia dei due propulsori. Qualora s’incontrassero fondi a bassa aderenza, infine, è in grado di passare alla trazione integrale, con il motore elettrico dedicato alle ruote posteriori e quello termico alle anteriori.
André Rossi
14/05/2012 – 12:15